Pollica, è lite tra il Comune e i Vassallo per le opere abusive rilevate in area Parco

Il sindaco Stefano Pisani ordina la demolizione e il ripristino dei luoghi ma Massimo, fratello di Angelo va al Tar: «Tutto regolare è un attacco a noi»

Il fabbricato incastonato tra collina e mare
Il fabbricato incastonato tra collina e mare
di Antonio Vuolo
Venerdì 21 Aprile 2023, 07:00
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Opere abusive tra il mare Bandiera Blu di Acciaroli e il verde della collina, in località Macchie di Fiume. Ad eseguire tali interventi è stato Massimo Vassallo, fratello di Angelo, il sindaco di Pollica ucciso nel settembre 2010. A contestare gli abusi è il Comune di Pollica che ha emesso, lo scorso 14 febbraio, un’ordinanza di ripristino dello stato dei luoghi e demolizione delle opere abusive. A Massimo Vassallo, promotore insieme al fratello Dario anche della Fondazione Angelo Vassallo Sindaco Pescatore, nata per ricordare la figura del primo cittadino ammazzato e da sempre in prima linea affinché il delitto del sindaco cilentano non resti irrisolto, sono stati contestati diversi abusi. 

Dal sopralluogo eseguito dall’ufficio tecnico del Comune, in seguito ad un esposto, sarebbero emerse difformità per un locale realizzato con una parte completamente fuori terra ed opere divisorie interne non assentite, rispetto a quanto previsto. Inoltre, si contestano la realizzazione di muri di contenimento in difformità a quanto assentito, di uno spiazzo (parcheggio) mediante l’edificazione di muri di contenimento e pavimentazione in selciato di pietra, e la realizzazione di una maggiore area pavimentata rispetto a quanto consentito. Tali opere ricadono in una Zona B del Parco, di elevato pregio naturalistico e di notevole interesse pubblico. Il Comune, guidato dal sindaco Stefano Pisani, ha ordinato il ripristino dello stato dei luoghi mediante la demolizione delle opere entro 90 giorni dalla notifica del provvedimento. Lo stesso è stato notificato anche alla Procura di Vallo della Lucania, alla Soprintendenza di Salerno ed all’Ente Parco

Intanto, Massimo Vassallo ha già presentato ricorso al Tar contro l’ordinanza comunale, sottolineando la correttezza dell’intervento. «Ho seguito tutto l’iter normativo - evidenzia Vassallo - vedo tutto ciò come un attacco a me, a noi, per quello che siamo e per quello che facciamo. Guarda caso, poi, emerge tutto poco dopo l’ultima trasmissione de “Le Iene”. Se si facesse un controllo ad Acciaroli, andrebbe scritta un’enciclopedia». Vassallo entra nel merito delle contestazioni e conclude: «Sono stati realizzati muretti in pietra cilentana di contenimento su muri preesistenti. Per il Comune ci sono discordanze rispetto a quanto previsto, ma in realtà dovute alla pendenza del terreno e che ritengo essere in regola con le autorizzazioni proprio perché l’intervento segue l’andamento del terreno. Il locale interrato risale al 2019 e, tra l’altro, è stato già ripristinato e comunicato lo stato dei luoghi. Trovo tutto ciò assurdo, avendo eseguito e rispettato l’iter».

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