Abusi sulla figlia 13enne, il papà-orco
le impediva anche di andare a scuola

Abusi sulla figlia 13enne, il papà-orco le impediva anche di andare a scuola
di Angela Trocini
Mercoledì 15 Gennaio 2020, 06:40 - Ultimo agg. 12:37
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È stato condannato a sei anni ed otto mesi un padre accusato di aver abusato sessualmente della figlia 13enne (i fatti contestati sarebbero avvenuti a Olevano sul Tusciano dal 2017 e negli anni successivi). L’imputato, quando la moglie non era in casa, avrebbe costretto la figlioletta a compiere e subire atti sessuali masturbandosi dopo averla spogliata, toccandole le parti intime, facendosi a sua volta masturbare e praticare rapporti orali.

A confidarsi con una psicologa della scuola fu la stessa minore che raccontò come le molestie si verificavano quando il padre andava a prenderla a scuola prima dell’orario di uscita ma anche in altri momenti della giornata, quando la mamma non era in casa perché fuori per lavoro. In alcune informative i carabinieri della locale stazione accertarono anche che l’uomo non svolgeva alcuna attività lavorativa, effettuarono anche controlli presso l’abitazione e verificarono come la minore spesso si assentava da scuola con assenze non giustificate da certificati medici ma in forma orale prevalentemente dal padre e in alcune occasioni il genitore era andato a prendere la figlioletta prima dell’orario di uscita (la quinta ora) e senza una plausibile giustificazione. Inoltre il rendimento scolastico della ragazzina era peggiorato. Così come era cambiato il modo di vestirsi. Uno stato di disagio riscontrato anche da una relazione dei servizi sociali che, a gennaio dello scorso anno, fecero una visita domiciliare a sorpresa trovando la ragazzina sola in casa con il fratellino e molto turbata.

Ma furono le confidenze che la ragazzina fece alla psicologa della scuola a svelare le molestie subite raccontando come il padre la toccasse dappertutto, qualche volta provando a penetrarla e di essere riuscita a scappare. Episodi che prima succedevano ogni tanto, ma in seguito ogni volta che la mamma non c’era e le violenze avvenivano non solo in camera da letto, ma anche mentre lei lavava i piatti o riassettava in bagno. 

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