Abuso e corruzione, il pm chiede 9 anni
per l’ex sindaco di Eboli Cariello

Abuso e corruzione, il pm chiede 9 anni per l’ex sindaco di Eboli Cariello
di Petronilla Carillo
Venerdì 23 Luglio 2021, 06:20 - Ultimo agg. 22:34
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Nove anni. È quanto chiesto dal pm Francesco Rotondo per l’ex sindaco di Eboli, Massimo Cariello, a giudizio immediato per l’abuso d’ufficio relativo a presunte irregolarità per consentire all’imprenditore Gianluca La Marca di ingrandire la propria azienda e per la corruzione relativa alla intermediazione chiesta dal primo cittadino a Giuseppe Sorrentino per favorire la figlia del consigliere ebolitano La Brocca in un concorso al Comune di Cava de’ Tirreni. E precisamente, sono stati chiesti due anni e nove mesi per la prima ipotesi di reato, sei anni e tre mesi per la seconda. La sentenza, attesa per la giornata di ieri, slitterà invece ad oggi perché il sostituto procuratore Rotondo ha chiesto di replicare ad alcune eccezioni sollevate dai legali del politico, gli avvocati Costantino Cardiello e Cecchino Cacciatore, in merito all’utilizzabilità delle intercettazioni. 

Massimo Cariello è stato arrestato ad ottobre dello scorso anno.

E da allora non è mai tornato in libertà. A suo carico la procura di Salerno, guidata dal procuratore capo Giuseppe Borrelli, ha sollevato otto contestazioni relative ad una serie una serie di episodi corruttivi nei Comuni di Eboli e Cava de’ Tirreni. Sarebbe stato lui, secondo quanto emerso dalle indagini dei finanzieri del Nucleo di polizia economica e finanziaria, anche a «condizionare» l’operato di funzionari compiacenti i quali non avrebbero evitato di trovare accordi economici in cambio di atti pubblici che avrebbero dovuto essere gratuiti e regolarmente giustificati. Sotto indagine sono finite tredici persone, per tutte è ancora in corso di svolgimento l’udienza preliminare e per tutti (Cariello compreso presente anche nell’altro procedimento) è stato chiesto il processo. Il giudizio immediato a carico dell’ex sindaco riguarda, dunque, uno stralcio di quella inchiesta relativamente a due episodi ben circoscritti. E le intercettazioni a cui fanno riferimento i suoi legali sono state al centro di entrambi i procedimenti giudiziari. Secondo la procura di Salerno, difatti, proprio queste farebbero emergere il senso di onnipotenza dell’ex primo cittadino, secondo la difesa invece sarebbero state prese a casaccio e incomplete. Per quanto riguarda il caso del caseificio Tre Stelle di La Marca, secondo la procura, Cariello sarebbe stato il deus ex machina di un provvedimento volta alla moltiplicazione dell’indice di fabbricabilità del terreno. Un atto deliberativo «forzato», secondo la procura; «necessario» per la difesa, per evitare che la legge regionale in materia penalizzasse alcuni imprenditori a favore di altri. 

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