Accoltella a morte la nonna, l’avvocato: «Racconterà tutto, è distrutta dal dolore»

Cosa è accaduto quel maledetto pomeriggio

Accoltella a morte la nonna, l’avvocato: «Racconterà tutto, è distrutta dal dolore»
di Petronilla Carillo
Giovedì 10 Novembre 2022, 06:05 - Ultimo agg. 16:57
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All’uscita dal carcere minorile di Nisida l’avvocato Antonello Natale era molto provato. Il suo colloquio con la ragazza di Paestum, che lunedì sera ha ucciso a coltellate la nonna Gilda Candreva all’interno del soggiorno della sua abitazione in via delle Tavernelle, è durato un intero pomeriggio durante il quale il legale si è fatto spiegare cosa è accaduto quel maledetto pomeriggio tra le 19 e le 19.30.

La ragazza si è mostrata visibilmente «distrutta» ha commentato l’avvocato spiegando che domani (quando si terrà l’interrogatorio di garanzia presso il tribunale dei minori di Salerno) spiegherà al gip quanto accaduto. Insomma, la ragazza non deciderà di avvalersi della facoltà di non rispondere ma renderà dichiarazioni spontanee.

Avrebbe anche chiesto dei suoi genitori ma, alla domanda se era consapevole di quanto accaduto all’anziana nonna, il legale ha preferito non rispondere. 

Mentre la nipote, a Nisida, parlava con l’avvocato che i genitori hanno scelto per lei, presso l’ospedale di Eboli si è svolta l’autopsia sul corpo senza vita dell’anziana. Oltre al consulente nominato dalla procura, il medico Luigi Mastrangelo, anche quello in rappresentanza della giovane arrestata, Francesco Lombardo. Lo svolgimento dell’esame autoptico ha consentito ai magistrati di poter liberare la salma e ai parenti di organizzare i funerali che si terranno sabato alle 10 presso la basilica paleocristiana di Paestum.
La famiglia della giovane, intanto, continua non parlare. Il padre ha risposto al citofono ai cronisti de La Vita in diretta monosillabando sulle «chiacchiere» che si stanno facendo sul possibile movente e poi ha chiesto il silenzio: «Ho una madre morta ed una figlia in carcere».



È il movente l’elemento ancora sconosciuto per i carabinieri del capitano Fabiola Garello. La giovane, secondo quanto emerso dalle indagini, sarebbe stata ritrovata con una ferita all’avambraccio destro, lato interno e al volto. Per i militari dell’Arma sarebbe anche stata suturata con dieci punti ma la ferita non è stata ritenuta grave. L’avvocato Natale, invece, ha parlato di avambraccio e mano. Comunque le ferite sarebbero compatibili con una posizione di difesa. Sul corpo della nonna, invece, a parte le coltellate, sarebbero stati ritrovati altri segni che confermerebbero che le due parenti hanno avuto una colluttazione. La ragazza, secondo quanto riferito dai primi soccorritori, avrebbe detto «nonna mi voleva ammazzare» ma il suo corpicino esile e piccolo sarebbe riuscito ad opporsi (forse per la enorme differenza di età tra le due) a quello più robusto della nonna e la 17enne (compirà 17 anni il prossimo dicembre) nonostante la sua conformazione è riuscita a trovare la forza per affondare con grande potenza i fendenti. Comunque i video acquisiti dai carabinieri delle telecamere di sorveglianza dei locali che sono vicini al civico 58, dove abitava la vittima, potranno fornire indicazioni utili sulla dinamica. Al momento l’unica certezza è che la nonna era sull’uscio quando la ragazza è passata e l’ha invitata ad entrare. Poco dopo le urla e la violenza. La diciassettenne, comunque, era da sola. La nonna, secondo il racconto di alcuni vicini di casa, il giorno dopo si sarebbe dovuta trasferire da una figlia per consentire l’esecuzione di alcuni lavori di ristrutturazione all’appartamento nel quale vi erano delle perdite di acqua dal soffitto. 

Tra apertura e chiusura di verbale, l’esame autoptico è durato complessivamente tre ore al termine delle quali i due periti non hanno fatto trapelare nulla su quanto emerso. Probabilmente in attesa anche dell’interrogatorio di domani della 17enne. Resta confermata la coltellata che ha traffitto cuore e polmone come causa di morte. Una morte che non sarebbe giunta subito lasciando la povera Gilda agonizzante tra le mani dei sanitari che hanno tentato di salvarla. Sette le coltellate inflitte: cinque alla schiena, una alla nuca ed una al torace. La donna, dunque, dava le spalle alla nipote quando è stata ferita mortalmente. 

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