Adisurc: «Diritto allo studio, il modello Salerno in regione Campania»

Domenico Apicella con il governatore Vincenzo De Luca in occasione dell'inaugurazione del servizio serale della mensa universitaria dell'ex Adisu Salerno
Domenico Apicella con il governatore Vincenzo De Luca in occasione dell'inaugurazione del servizio serale della mensa universitaria dell'ex Adisu Salerno
di Barbara Landi
Lunedì 15 Gennaio 2018, 14:31
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Il modello Salerno esportato in tutta la regione Campania: è l’intento di Domenico Apicella, neo presidente dell’Adisurc, l’azienda unica per il diritto allo studio, entrato ufficialmente in carica lo scorso 2 gennaio dopo la nomina con decreto del governatore Vincenzo De Luca di giugno 2017. Legalità e trasparenza di gestione saranno i punti cardine della dirigenza del nuovo istituto che mette insieme le 7 Adisu campane. “È una creatura che nasce con me per cui avverto un forte senso di responsabilità – sottolinea il professore Apicella – Si tratta di gestire il diritto allo studio in 5 province per un totale di 200mila studenti con 7 tipologie diverse di atenei con cui ci stiamo confrontando. Il rapporto con i rettori è ottimo: tutti mi hanno garantito il loro appoggio. La mia sfida personale sarà quella di fare dell’ex Adisu Salerno un prototipo valido per tutta la Campania. Una macchina organizzativa con una sola velocità in linea con la visione del presidente De Luca, ottimizzando e uniformando i servizi”. Dalla nomina di giugno sono molteplici le attività già implementate, tra cui l’allineamento dell’approvazione delle graduatorie di merito per la distribuzione delle borse di studio, con erogazione della prima rata entro dicembre: leggero ritardo solo per Napoli, che si aggiungerà a breve. Bando unico regionale per le borse di borse di studio, inoltre, e la sottoscrizione di protocolli e convenzioni per attivare le 50 residenze universitarie di Benevento (ferme da 3 anni) evitando così la revoca del finanziamento di un milione e mezzo di euro da parte della Cassa Depositi e Prestiti. Un piano straordinario, quello definito da Apicella, consistente in soli 6 focus-obiettivo da perseguire entro il 2018: in primis azzerare l’arretrato rispetto alle borse di studio, tenendo conto dei tempi e delle modalità di erogazione dei fondi europei; garantire la copertura delle borse al 100per cento degli studenti idonei non solo per il biennio 2015-17, ma anche per l’anno accademico in corso 2017/18; servizi di ristorazione per tutti; posti alloggio dal primo ottobre in tutte le residenze della regione Campania; sinergia tra atenei; lotta all’illegalità e tolleranza zero. Al fianco di Apicella, come direttore generale pro-tempore, anche Ciro Romaniello (già direttore amministrativo tra gli artefici del successo dell’Adisu Salerno, che lo scorso anno ha chiuso il bilancio con un attivo di oltre 10milioni di euro), e a breve sarà pubblicato il bando per i 2 direttori per centri di spesa. “Perché il modello Salerno ha funzionato? Perché non ci sono stati sperperi di denaro, sprechi e mala gestio – insiste il presidente Apicella - In città come Napoli e Caserta ha dominato l’illegalità, con arresti dei direttori amministrativi per tangenti. La cattiva gestione ha determinato il mancato raggiungimento del pareggio di bilancio, con la conseguente non erogazione di servizi. Come Adisurc siamo stati chiamati in Regione davanti alla Commissione Trasparenza per capire come tentare di risolvere il problema degli alloggi di Napoli e Caserta, su cui sta ancora indagando la procura. L’Adisurc è una sfida complessa, che mi carica positivamente – aggiunge il prof che continuerà a fare lezione sulle sue cattedre a Salerno - Bisogna tentare, lasciando un’impronta come è avvenuto per il campus salernitano, nel rispetto totale della legalità, su cui ho fondato il mio mandato”. E promette: “L’università di Salerno non perderà niente dei benefit conquistati. Anzi, è stata la prima ad aver pagato le borse di studio entro l’11 dicembre scorso, con una copertura totale, investendo anche fondi propri”. Altra priorità consisterà nell’uniformare i servizi informativi e digitali, con un portale unico www.adisurccampania.it, con link che rimandano ai siti internet delle ex singole adisu territoriali. 
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