Aeroporto di Salerno, firma a Roma:
ultima tappa verso la concessione

Aeroporto di Salerno, firma a Roma: ultima tappa verso la concessione
di Rosa Palomba
Martedì 14 Maggio 2019, 12:00
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Una firma per l'assenso. Consenso implicito e inappellabile. Chiamati a Roma dal ministero delle Infrastrutture, Enac e società Aeroporto di Salerno Costa d'Amalfi, ieri hanno firmato un atto che annuncia la concessione per il decollo del secondo scalo campano. È stato lo stesso ministero delle Infrastrutture a convocare le parti: il segno che il nuovo piano industriale è stato accolto e approvato. Nelle prossime ore, a Roma arriverà la lettera con cui l'Enac confermerà ancora una volta la validità e la sostenibilità del piano di sviluppo aeroportuale. Così, adesso manca davvero l'ultima firma: Infrastrutture, ed Economia e Finanze. Se tutto filasse rapidamente, il decreto potrebbe essere emesso perfino nei prossimi giorni. E quindici anni dopo la prima «pietra», il secondo scalo della Campani potrebbe finalmente decollare. «Ma non è ancora il caso di stare tranquilli - dice Luca Cascone, presidente della commissione Trasporti della Regione - Se quella firma non sarà apposta al massimo in un paio di mesi, sarebbe comunque una sconfitta. La società aeroportuale di Pontecagnano è in perdita da tempo, non potrebbe sopravvivere ulteriormente. La Regione ha ricapitalizzato anche per il 2019 ma non è possibile continuare a spendere soldi per un progetto che non decolla. Quell'ok serve subito, perché in ogni caso i tempi e le procedure per la realizzazione del piano restano lunghi, complessi e dal risultato affatto scontato».
 
A firmare ieri, Alessio Quaranta, direttore generale dell'ente nazionale dell'Aviazione civile, e il presidente della società Salerno-Costa d'Amalfi, Antonio Ferraro. «Si tratta di un documento che recepisce anche le indicazioni pervenute dai Ministeri vigilanti, fondamentale e propedeutico alla stesura e alla sottoscrizione del decreto interministeriale per l'affidamento in concessione della gestione totale dello scalo di Salerno alla società Aeroporto di Salerno-Costa d'Amalfi - dice il presidente Ferraro - In casi di normalità, giunti a questo punto la procedura potrebbe essere chiusa in pochi giorni. Vedremo».

In forzato stand by anche la società di gestione dell'aeroporto di Capodichino: «Il secondo scalo in Campania si può fare anche subito», ha infatti più volte detto Roberto Barbieri, amministratore delegato della Gesac, che gestirà l'aeroporto di Pontecagnano. «Napoli è cresciuta tanto, per il bene dell'intera Campania. E se c'è un decentramento ci sono anche delle opportunità seguendo uno sviluppo baricentrato non soltanto su Napoli ma anche sul Sud della regione, dove c'è un'area di riferimento importante che comprende Cilento, Costiera Amalfitana, Basilicata e nord della Calabria». E sono pronti da mesi anche gli oltre 100 milioni che Gesac vuole investire a Pontecagnano. Impegni di spesa per altre centinaia di milioni già firmati anche dalle Regioni Campania e Basilicata, Provincia, Camera di Commercio e comuni di Salerno; Bellizzi, Pontecagnano e Montecorvino: tra fondi pubblici e privati, con l'aeroporto sono fermi 500 milioni di euro circa, che dovranno servire anche per realizzare alcune stazioni Tav e adeguare le assi viarie circostanti lo scalo. Senza avvio, a rischio perfino i 400 milioni «dedicati» in un apposito capitolo dello Sblocca Italia. Ma prima che tutto cominci a «circolare», occorre la firma dei Ministeri, poi le varie registrazioni alla Corte dei Conti, nuovi via libera dal Mit, e finalmente la gara d'appalto per realizzare i 400 metri più famosi d'Italia: quelli necessari per rendere l'attuale pista di mille e seicento metri, utilizzabile anche per i voli di linea. Solo quando saranno finiti i lavori sarà possibile procedere alla fusione societaria fra Salerno-Costa d'Amalfi e Gesac, la svolta che permetterà al Sud di essere al centro dei grandi traffici aerei.
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