Secondo il gip si sarebbero verificati due casi di concussione: i due indagati «avrebbero costretto utenti della strada al pagamento di somme di denaro» ricattandoli di sottoporli a contravvenzioni stradali.
Tra le accuse anche quella di corruzione, per aver ricevuto denaro, e 13 episodi di falso e truffe ai danni dello Stato, «realizzati attestando falsamente di essere in servizio». La gravità delle condotte dei due arrestati emerge dall'ordinanza cautelare in cui il Gip sottolinea che solo il carcere impedirà ai due indagati di perseverare nel coltivare «con disinvolta e proterva soddisfazione quella che pare una vera e propria» abitudine «di vita e di servizio»; ricercando e cogliendo ma anche creando ogni occasione utile per conseguire utilità indebite. Per il Gip, emerge dai gravi fatti accertati, la personalità di due agenti che «non solo hanno ormai integralmente stravolto in proprio favore il servizio loro affidato, ma che praticano un costume esistenziale improntato alla continua e sprezzante indifferenza generale al precetto» e «la truffa e la menzogna sistematiche». I due agenti, di 42 e 48 anni, sono stati trasferiti nel carcere di Rebibbia.