Agguato in strada, i due pistoleri
incastrati dalla videosorveglianza

Agguato in strada, i due pistoleri incastrati dalla videosorveglianza
di Paola Florio
Venerdì 26 Luglio 2019, 06:15 - Ultimo agg. 06:25
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Se in un primo momento il proiettile che qualche giorno fa aveva ferito ad un piede un 44enne era sembrato solo un avvertimento, le indagini dei carabinieri della compagnia di Mercato San Severino, agli ordini del maggiore Alessandro Cisternino, hanno invece evidenziato che si sarebbe trattato di un vero e proprio agguato. Identificati e sottoposti ad un fermo di indiziato di delitto, due uomini, Angelo Genovese di 45 anni (che si era reso irreperibile, ma si è poi costituito) e Michele Squillante di 35 anni (rintracciato nella propria abitazione), entrambi già indagati e condannati in precedenza per gravi reati. A loro sono contestate le accuse di tentato omicidio, rapina a mano armata, violazione di domicilio, lesioni personali, detenzione e porto illegale d’arma da fuoco, aggravati dal metodo mafiosocamorristico.

L’attività investigativa, coordinata dalla Procura della Repubblica di Salerno–Dda e condotta dai militari di via delle Puglie, ha consentito di ricostruire con precisione i fatti che si sono consumati lo scorso 20 luglio alla frazione Caprecano. Per essere certi che la vittima predestinata tornasse a casa, i due indagati si sono prima introdotti nell’appartamento della figlia e successivamente hanno rapinato il figlio portandogli via il motorino. Perciò il 44enne, per difendere i familiari, stava tornando verso la sua abitazione dove ad attenderlo c’erano i due uomini che hanno esploso diversi colpi d’arma da fuoco, uno dei quali lo ha colpito ad un piede. L’intento degli indagati era, dunque, quella di uccidere, ma non ci sono riusciti grazie alla prontezza della vittima che ha capito quello che stava per accadere ed ha continuato la marcia senza fermarsi non permettendo, così, che i suoi carnefici potessero mirare e continuare a sparare.

Ad incastrare i responsabili sarebbero state anche le immagini dell’agguato carpite da un impianto di videosorveglianza privato che mostravano con chiarezza la fisionomia dei malviventi sia quando erano appostati in strada, sia quando hanno sparato, nonché i proiettili che schizzavano sull’asfalto.
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