L'agro nocerino porta d'accesso
per la camorra napoletana

L'agro nocerino porta d'accesso per la camorra napoletana
di Petronilla Carillo
Domenica 20 Febbraio 2022, 06:35 - Ultimo agg. 08:19
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È Pagani lo zoccolo duro dell’agro nocerino per quanto riguarda il profilo criminale. Ma anche Nocera Inferiore, non scherza. Lo racconta lo cronaca di tutti i giorni. Ma anche il procuratore distrettuale dell’Antimafia, Giuseppe Borrelli, ha più volte lanciato l’allarme indicando proprio questa area come quella a maggiore infiltrazione criminale. E, anche se ad ogni azione di violenza segue una operazione investigativa che decapita i clan, la camorra come l’araba fenice risorge sempre dalle sue stesse ceneri.

E se a Pagani resiste il cartello dei Fezza-D’Auria-Petrosino, e questo è scritto nero su bianco anche nell’ultima relazione semestrale della Dia, a Nocera Inferiore la decapitazione dei Cuomo ha creato un rimescolamento di ruoli ed una migrazione di personaggi da un gruppo ad un altro. A Pagani nonostante «le attività di contrasto e le collaborazioni avviate con la giustizia - si legge nella relazione della Dia - il gruppo Fezza-D’Auria–Petrosino, in quanto forte di una fitta rete di collaborazione con sodalizi campani e potendo contare su ingenti risorse militari ed economiche» continuano a primeggiare. In che modo? Come sempre avviene in queste circostanze: ordini che arrivano dal carcere e personaggi di rilievo che, in un modo o nell’altro, sono collegati ai «vecchi». Più frizzante l’aria a Nocera Inferiore dove i sopravvissuti agli arresti del gruppo Cuomo si dividono il territorio con quelli di Piedimonte e una serie infinita di piccoli personaggi trasmigra da un gruppo all’altro a seconda delle convenienze del momento. 

È qui, tra Pagani e Nocera Inferiore, che l’influenza dei napoletani è molto forte. Lo dimostrano anche alcune operazioni portate a termine.

Come nel caso del tentato omicidio Chiavazzo, ordinato dai napoletani ed eseguito da personaggi paganesi, come il neomelodico Zuccherino - all’anagrafe Alfonso Manzella, e Nicola Liguori (di recente destinatari di uno sconto di pena in Appello) in passato coinvolti in una inchiesta di camorra nella zona di Poggiomarino. Nel caso di Nocera, i carabinieri hanno invece portato alla luce, proprio qualche mese fa, una operazione che ha rilevato come i nocerini svolgessero attività usuraia ed estorsiva, tra Cava de’ Tirreni e l’agro nocerino, grazie anche al sostegno di napoletani ed ercolanesi. 



La droga è il perno su cui ruotano le principali attività. L’usura e l’estorsione sono i mezzi, il riciclaggio il fine ultimo. E, anche in questo contesto, gli accordi con i napoletani sono fondamentali sia per i rifornimenti e sia anche, in qualche circostanza, per mettere in atto le intimidazioni. 

Nell’agro nocerino lo Stato è presente, in tutte le sue diramazioni: commissariati, caserme di carabinieri e guarda di finanza. Proprio l’Arma, in questi giorni, ha riaperto la caserma di Nocera Superiore «un importante presidio di legalità fondamentale» ha sottolineato il comandante provinciale, colonnello Gianluca Trombetti. «Abbiamo anche rafforzato l’organico del Nucleo investigativo del Reparto territoriale di Nocera Inferiore e quello della tenenza di Pagani perche riteniamo che questo sia un territorio dove la presenza dello Stato sia necessaria oltre che fondamentale -prosegue il comandante - L’agro nocerino, in quanto territorio cerniera con il napoletano è quello che più deve essere monitorato in qualsiasi forma, perchè è la porta di ingresso della camorra nel Salernitano. Quindi, per il problema endemico delle risse tra giovani, è arrivata una stazione mobile».

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