Picchiato, minacciato di morte e aggredito con una spranga di ferro. Un calvario infinito per un 56enne di Capaccio, costretto dal proprio figlio ad andare via di casa con la moglie e la figlia minore per porre fine alle sevizie. La sentenza, che fa calare il sipario sull’aspetto giudiziario di questa drammatica vicenda, è stata pronunciata dal gup Pellegrino del tribunale di Salerno davanti al quale il ragazzo, un 29enne di Capaccio, ha definito la propria posizione con il rito abbreviato. Assistito dall’avvocato Carla Maresca, M.S. è stato condannato a tre anni di reclusione per maltrattamenti in famiglia. La sentenza è giunta in continuazione a una precedente condanna pronunciata per episodi analoghi, commessi ai danni della madre. La vicenda risale al periodo compreso tra il 2018 e il gennaio scorso quando, dopo l’ultimo violento episodio, il 56enne finì in ospedale dove sporse denuncia, portando a galla una raccapricciante storia di droga, alcool e violenza.
Quando il ragazzo era in stato di ubriachezza, o in preda agli effetti della droga, si scatenavano le violenze.