Alunno cade dal terrazzo del liceo
la Cassazione: è colpa della preside

La mobilitazione dei presidi salernitani per la collega del liceo di Sapri condannata
La mobilitazione dei presidi salernitani per la collega del liceo di Sapri condannata
di Antonietta Nicodemo
Mercoledì 22 Maggio 2019, 08:15 - Ultimo agg. 08:26
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Per Franca Principe, la dirigente scolastica del polo liceale di Sapri, arriva la sentenza definitiva per l'incidente ad uno studente avvenuto a scuola del 2011. La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso, confermando in questo modo la sentenza di secondo grado. La preside è stata condannata, per lesioni colpose gravi, a un mese di reclusione, pena sospesa, con il beneficio della non menzione nel certificato penale e ad una provvisionale di 15mila euro. «È una sentenza che deve preoccupare tutti i presidi d'Italia», afferma con forza l'avvocato Domenico Ciruzzi che per due ore circa ha controbattuto ai giudici della Cassazione in difesa della Principe. «La mia assistista è stata condannata per fatti che sono avvenuti all'interno di un'area dell'edificio che non era nelle competenze della scuola ma della Provincia di Salerno e in un giorno in cui la stessa si trovava fuori Sapri per presiedeva una commissione d'esame».
 
I fatti risalgono al 7 luglio di otto anni fa quando, durante gli esami di maturità, lo studente liceale Niccolò De Luca, che già aveva sostenuto le prove, si recò a scuola per assistere all'interrogazione dei compagni. Il ragazzo andò sul terrazzino per fumare una sigaretta. Uno dei lucernai del pavimento non resse al peso. Sprofondò, e lo studente finì a terra nell'atrio dopo un volo di oltre sette metri. Niccolò fu sottoposto a delicati interventi chirurgici e lentamente si riappropriò della sua vita. Ora è laureato.
LA DIFESA
«Nel corso dei vari processi - continua Ciruzzi - è venuto fuori chiaramente che il terrazzino non era nelle competenze della scuola ma della Provincia e che il giorno in cui si verificò l'incidente il lucchetto, con cui era chiusa la porta del terrazzino, fu rimosso da terze persone. La Principe è stata condannata per fatti avvenuti all'interno di un'area dell'edificio di cui non era responsabile e per la disattenzione di altre persone. È una sentenza che deve mettere in allerta tutti i dirigenti scolastici. È evidente che la Principe non ha alcuna responsabilità in questa vicenda». Nelle prossime settimane saranno depositate le motivazioni che hanno indotto i Giudice della Corte di Cassazione a rigettare il ricorso, «solo dopo averle lette - conclude Ciruzzi - decideremo se e come procedere l'azione difensiva. Non escludiamo il ricorso alla Corte Europea».
LA FAMIGLIA DEL RAGAZZO
Tutt'altra atmosfera dall'altra parte. «Per quanto ci riguarda - afferma l'avvocato Paolo Nesta che ha difeso la famiglia del ragazzo - è stata fatta giustizia nei confronti di Niccolò». La Cassazione ha rigettato anche il ricorso di Nicola Iannuzzi, all'epoca dei fatti responsabile della sicurezza del liceo Carlo Pisacane. Come la dirigente scolastica Iannuzzi è stato condannato, per lesioni colpose gravi, a un mese di reclusione, pena sospesa, con il beneficio della non menzione nel certificato penale e ad una provvisionale di 15mila euro.
I PROVVEDIMENTI
Resta da capire se, a seguito della condanna definitiva, verranno adottati provvedimenti disciplinari nei confronti della preside. Una dirigente molto apprezzata per la sua diligenza e operosità. Dopo quanto accaduto al Pisacane e a sostegno della Principe il mondo della scuola si è mobilitato per chiedere la modifica della legge 81/ 2008, il testo unico sulla sicurezza sul lavoro, che regolamenta anche i compiti dei presidi nell'ambito della sicurezza della scuola, intesa come luogo di lavoro. «Secondo la legge in vigore - è stato evidenziato durante il processo dalla pubblica accusa - le responsabilità sono del dirigente scolastico».
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