Vista da mare la colata di terreno e pietre caduta dal terrazzamento che affaccia sulla spiaggetta privata vicina al porto di Amalfi ha lasciato tutti senza respiro. Il boato della montagna che si sgretolava ha fatto temere il peggio anche ai soccorritori immediatamente giunti sul posto. Carabinieri, vigili del fuoco, guardia costiera e tecnici del Comune hanno da subito provveduto prima a verificare se vi fosse qualche persona sotto i detriti colati in acqua e poi a mettere in sicurezza l'area mentre, nel pomeriggio di ieri, l'intero costone è stato sequestrato dai carabinieri della compagnia Amalfi, agli ordini del capitano Umberto D'Angelantonio.
E quella di ieri è stata l'ennesima tragedia sfiorata: per fortuna la frana è avvenuta dopo la tre giorni di festa per la regata storica e lontana dalle abitazioni, anche se a ridosso del centro storico, ma lato mare, e a soli duecento metri, in linea d'aria, con il costone franato il 2 febbraio del 2021. In via Salvatore Quasimodo, per esattezza.
Intanto, per motivi di sicurezza, per la Statale è stato disposto il senso unico alternato per evitare problemi al lato esterno della strada, ritenuto a rischio. Una decisione, ha detto il sindaco Daniele Milano «presa cautelativamente» presa dopo la consultazione con i vigili del fuoco di Maiori. Il tutto, del resto, è avvenuto poco prima delle 13 in un orario di punta. Giugno 2022 come febbraio 2021, in pratica: soltanto che questa volta sono crollati vecchi terrazzamenti (tecnicamente definiti macere) posti al di sotto del livello della strada statale sono crollati. E questo perché, come hanno sempre spiegato i tecnici nel corso degli anni, non è mai stata fatta prevenzione sulla parete della montagna sulla quale si è tanto intervenuto e i cui pezzi sono miracolosamente tenuti insieme da decine e decine di anni. Basta dunque poco, anche un semplice smottamento, a causare un danno di ingenti proporzioni.
Era il 2 febbraio dello scorso anno quando crollo il costone Vagliendola, a ridosso della Statale. Una intera famiglia fu evacuata e le persone messe in salvo con l'elicottero: la loro casa si trovava proprio sopra la spaccatura. La Statale rimase chiusa per mesi mentre la procura nominò un perito, il docente universitario Settimio Ferlisi, nella cui relazione era contenuto un forte grido di allarme proprio riguardo la manutenzione dell'intera zona. Zona che, ricordiamo, dista appena 200 metri, in linea d'aria, con quella franata ieri. In quella circostanza fu accertato che a causare il cedimento fu lo sradicamento di un albero di pero, nel 2017, voluto dal Comune di Amalfi per eseguire i lavori di «pulizia e consolidamento del muraglione a tutela della pubblica incolumità» proprio al costone Vagliendola. A gennaio di quest'anno la procura di Salerno ha indagato ha contestato al vicesindaco di Amalfi e a due tecnici del Comune il reato di cooperazione nel delitto colposo per frana e danno.