Giornalista salernitana fermata
e rilasciata dalla polizia in Sudan

Giornalista salernitana fermata e rilasciata dalla polizia in Sudan
Domenica 6 Gennaio 2019, 12:54 - Ultimo agg. 7 Gennaio, 12:01
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Antonella Napoli, giornalista salernitana dirigente dell'associazione di Articolo 21 e fondatrice dell'onlus Italians for Darfur, è stata fermata «da persone qualificatisi come agenti di polizia» a Khartoum, in Sudan, dove sta seguendo le proteste in corso nel Paese. Lo ha reso noto il presidente di Amnesty International Italia, Riccardo Noury.

«Mi ha mandato un messaggio dicendomi che era stata fermata da persone qualificatesi come agenti di polizia. Poi si sono interrotte le comunicazioni», racconta Noury all'Ansa.

Subito il ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Enzo Moavero Milanesi, ha dato istruzioni all'ambasciata d'Italia a Khartoum di attivarsi immediatamente in raccordo con la Farnesina. Un'ora dopo l'annuncio:
«La giornalista fermata in Sudan dalle Autorità locali è stata rilasciata. È stato preso formale contatto con le Autorità locali allo scopo di avere tutte le necessarie informazioni e di ottenere il rilascio della giornalista italiana nei tempi più rapidi», informa una nota del ministero degli Esteri.

«Sto bene, anche grazie al grande lavoro fatto dall'ambasciatore. Ma io non sono un'eroina, la notizia non sono io, la notizie è il Sudan». Così Antonella ricostruisce la vicenda che l'ha vista protagonista a Karthoum: «Stavo facendo delle immagini, probabilmente ho ripreso qualcosa che non dovevo riprendere e mi hanno fermata. Mi hanno fatto capire che erano dei servizi di sicurezza, non erano della polizia, erano in borghese - racconta la giornalista, raggiunta telefonicamente dall'Adnkronos - Mi hanno portato in una stanza anonima, non era un posto polizia, ma non mi hanno arrestata, mi hanno fermata». Napoli prosegue nel racconto: «Mi hanno fatto tante domande e hanno voluto controllare tutto quello che avevo filmato, mi hanno detto che avrei potuto rischiare l'espulsione. Il problema è che in quel momento non avevo il passaporto perché domani vado in Darfour e la persona con cui sto lavorando qui aveva il passaporto per fare i permessi necessari». Dopo tutti i chiarimenti, la giornalista è stata rilasciata: «Alla fine si è risolto tutto cancellando le cose che avevo filmato e con la promessa che non avrei più ripreso», spiega ancora Napoli. «Ma ribadisco - chiosa - la notizia non sono io e lo dico anche per rispetto ai tanti colleghi che hanno perso la vita, che sono stati ammazzati, io non ho subito nulla. La notizia deve essere il Sudan. Oggi sono stata in mezzo alla manifestazione, intossicata dai fumogeni. Sono qui perché finalmente si parli di Sudan e spero che questa vicenda possa servire solo a questo».
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