Dietro una divisa c’è più umanità di quanto si possa credere. «Ma anche empatia, generosità e passione per il nostro lavoro», aggiunge il segretario generale provinciale Coisp, Francesco Siani. È lui a riportare una bella storia di solidarietà e fratellanza. Una mano tesa da un esponente della polizia ad un immigrato. Una storia diversa, dove l’immigrato non è il solito senza fissa dimora disoccupato, ma un padre di famiglia che sta lottando per dare un futuro alle sue tre figlie. E sono proprio loro, le bambine, il motore della solidarietà che ha spinto un semplice agente a pagare una multa «salata» ad uno sconosciuto.
Lo riportiamo così, attraverso il racconto del protagonista. «Era mattina presto, ero in caserma con un arrestato ma la mia attenzione è stata per tre bambine di colore molto educate - dice il poliziotto - che attendevano fuori dall’ufficio trattazione atti i loro genitori. Il padre, un uomo del Senegal, era in compagnia della moglie, senza una gamba: stavano contestando un verbale per un’auto priva di assicurazione». E prosegue: «Sono stato colpito dalla compostezza delle tre sorelline ed ho sentito l’uomo chiedere un po’ di giorni per racimolare gli 868 euro da pagare come cauzione, per spenderne, successivamente, 400 di demolizione, più 300 di verbale. Ho visto un uomo in difficoltà e la sua famiglia unita. Ho visto tre bambine dolci parlare un italiano perfetto. Ho visto un uomo sanzionato per un illecito amministrativo che, con senso civico, si è recato in ufficio per assumersi le sue responsabilità.