Angelo Vassallo, la moglie Angelina:
«Nessuno mi potrà restituire mio marito»

Angelo Vassallo, la moglie Angelina: «Nessuno mi potrà restituire mio marito»
di Antonio Vuolo
Sabato 30 Luglio 2022, 14:00 - Ultimo agg. 31 Luglio, 10:00
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Ogniqualvolta si avvicina il 5 settembre la ferita dell'omicidio del sindaco pescatore si riapre e il dolore diventa sempre più lancinante in casa Vassallo. Angela Amendola, per tutti Angelina, è la vedova di Angelo Vassallo, il primo cittadino ucciso il 5 settembre 2010 mentre rincasava con nove colpi di pistola e, purtroppo, il caso - a distanza di dodici anni - non ha ancora un colpevole. Gli ultimi sviluppi investigativi sull'omicidio del marito sembrano quasi una doccia fredda nel clou della stagione estiva, quando le viuzze del centro di Acciaroli brulicano di turisti e gli yacht affollano la rada del porto, dedicato proprio al sindaco pescatore.

Signora Vassallo: stavolta ci crede in una svolta sull'omicidio di suo marito?
«Cosa vuole che le dica, aspettiamo (e fa una pausa, ndr).

Ormai sono dodici anni che attendiamo di conoscere la verità e speriamo di esserci vicini».

Nove persone indagate e un quadro investigativo che sembra delinearsi. Cosa ha pensato quando ha letto la notizia sui giornali?
«Credo che se gli investigatori hanno fatto questo passo, evidentemente vuol dire che hanno in mano qualcosa di più valido rispetto al passato. O, almeno, questo è quello che noi ci auguriamo. Speriamo che non sia solamente una bolla di sapone e di non rimanere ancora per tanto tempo senza verità».

Tra poco più di un mese saranno esattamente dodici dall'omicidio del sindaco pescatore. Lei però non si è mai arresa, non ha mai perso la speranza di conoscere la verità su cosa è accaduto in quella maledetta sera?
«A volte ci sono, sicuramente, dei momenti di sconforto, però non abbiamo mai smesso di credere nella verità, di conoscere cosa è accaduto quella sera ad Angelo».

Dalla voce, signora, ci consente, si sente che è particolarmente scossa. Forse, non si aspettava all'improvviso una notizia del genere?
«Siamo sicuramente frastornati, inutile negarlo. Questo sentimento emerge ogni volta che si rivivono quei momenti del passato. Questo non significa che uno si dimentica di quello ch'è successo, però nella quotidianità magari non ti rendi conto del fatto che poi quando ne riparli la ferita si riapre e diventa sempre più grande».

Tra i nove indagati ci sono anche tre fratelli del posto. Il presunto coinvolgimento nell'ambito dell'omicidio di suo marito quale effetto le fa?
«Tutto fa male. Ogni volta che emerge qualcosa di nuovo fa sempre male perché, come le dicevo già prima, si rivive nuovamente nella mente quello ch'è successo dodici anni fa».

Signora Vassallo, è giunta l'ora di chiuderla questa ferita?
«Angelo nessuno potrà restituirlo a me e ai miei figli, e la ferita resterà aperta per sempre. Tuttavia, ci solleverebbe quantomeno conoscere la verità sull'omicidio».

Prima di salutarla, un ricordo di Angelo?
«I ricordi ci sono sempre, ogni giorno». 

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