ANGRI. Una violenza pressoché quotidiana, con insulti e botte che spesso avvenivano anche in presenza del figlio piccolo. La procura chiede di processare un marito violento, che davanti al gup dovrà difendersi dalle accuse di maltrattamenti, percosse e ingiuria a danno della moglie. La donna sarebbe stata sottoposta ad un regime di vita «vessatorio», per circa un anno, e solo a causa di banali «incomprensioni coniugali». L’uomo, un 37enne di Nocera Inferiore, avrebbe preso a calci e pugni la propria consorte «a cadenza quotidiana», non curante della presenza del figlio piccolo. In un’occasione, arrivò a impugnare un paio di forbici, brandendole all’altezza del volto della moglie. Al figlio, disse che «si stava solo scherzando», per non farlo spaventare
Ma gli episodi di violenza erano molteplici e spesso, diversi tra di loro. Dalle aggressioni a mani nude, a quella con un mestolo metallico. Altre volte la donna era costretta a dormire sul divano, per volere dell’uomo. Il culmine si raggiunse quando la vittima fu cacciata di casa e quando il 37enne, preso da quella rabbia incontrollata e immotivata, la costrinse a chiudersi a chiave nella camera del figlio. La vittima ebbe però la lucidità di chiamare la madre al cellulare, che a sua volta allertò i carabinieri. Davanti al giudice per l’udienza preliminare, quel marito “violento” dovrà difendersi dai contenuti di una dettagliata querela, collegati ad un intero anno di violenza che la consorte avrebbe subit
Angri, botte alla moglie:
a processo marito violento
di Nicola Sorrentino
Martedì 29 Marzo 2016, 16:30
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