Angri, rider in scooter falciato da auto:
muore dopo l'ultima consegna

Angri, rider in scooter falciato da auto: muore dopo l'ultima consegna
di Daniela Faiella
Domenica 17 Luglio 2022, 11:37 - Ultimo agg. 18 Luglio, 07:58
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Auto contro scooter. Impatto mortale venerdì sera in via dei Goti, ad Angri, nell'area che segna il confine tra il comune doriano e quello di Sant'Antonio Abate. Un morto e due feriti, questo il bilancio dell'incidente la cui dinamica è ancora da chiarire. Ad avere la peggio, Giuseppe Cannavacciuolo, 47enne di Sant'Antonio Abate, rider del circuito dei servizi di consegna a domicilio.

La vittima, che era in sella ad uno scooter, aveva effettuato l'ultima consegna della giornata quando, intorno alle 23 di venerdì, si è verificata la tragedia, all'altezza del civico 209 del lungo stradone che collega la provincia di Napoli con quella di Salerno. Lo scooter, un Piaggio Beverly, per cause ancora in corso di accertamento, è finito contro un'auto, una Ford Fiesta proveniente dalla direzione opposta. L'impatto è stato devastante. Il 47enne è stato sbalzato dal sellino rotolando sull'asfalto. A bordo della Ford Fiesta c'erano tre ventenni, anche loro residenti a Sant'Antonio Abate. Due sono rimasti feriti. Nulla di grave. Lievi lesioni per entrambi.

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Le condizioni di Giuseppe Cannavacciuolo sono apparse subito gravi ai soccorritori. Il giovane rider era ancora vivo quando l'ambulanza del 118 è giunta in via dei Goti. Vana la corsa al pronto soccorso dell'ospedale di Nocera Inferiore dove il 47enne è morto poco dopo il suo arrivo nonostante i ripetuti tentativi dei rianimatori di turno di strapparlo alla morte. Ci sono indagini ancora in corso. A lavoro i carabinieri del comando di Angri e quelli del reparto territoriale di Nocera Inferiore, coordinati dal tenente colonnello Rosario Di Gangi, che avrebbero già acquisito i video archiviati dagli impianti di videosorveglianza privati presenti nella zona.

Bisognerà prima di tutto appurare l'esatta dinamica dell'incidente che è ancora poco chiara.

Fondamentale per gli investigatori sarà capire le cause dell'impatto, anche per accertare eventuali responsabilità. Al momento, al vaglio dei militari c'è la versione dei fatti fornita dai tre ventenni che erano a bordo della Ford Fiesta. I carabinieri hanno, in ogni caso, acquisito anche le testimonianze di altri automobilisti e passanti che si sono trovati sul posto quando si è consumata la tragedia. Sembra che Giuseppe Cannavacciuolo stesse rientrando a casa, a Sant'Antonio Abate, dopo l'ultima consegna effettuata, quando ha trovato la morte. «Non si può morire così - dice un amico - Peppe era una persona eccezionale, un gran lavoratore e faceva grandi sacrifici per non far mancare nulla alla sua famiglia. Ed era sempre disponibile. Venerdì era rientrato a casa pensando di aver concluso la giornata lavorativa, ma era stato richiamato per un'altra consegna. Aveva già fatto tante altre consegne fino a quel momento ma lui, con santa pazienza, non aveva esitato a riprendere lo scooter per uscire di nuovo. È tutto così assurdo. Non meritava di finire così. Mi auguro si faccia luce su ciò che è accaduto. Se ci sono responsabilità vanno accertate».

Giuseppe Cannavacciuolo faceva consegne a domicilio per uno dei colossi globali del food delivery, una nota piattaforma del circuito dei servizi di consegna a domicilio. Un lavoro impegnativo, ma pagato poco e male. «Brutta storia quella di questa presunta new economy - scrive sui social Rosario poche ore dopo la tragedia - Lavori senza tutele per un padrone che non consoci e non conosce nessuno... ti smazzi per una paga che ti garantisce solo spiccioli ma di certo non un futuro di dignità e, per lavorare, infine, devi metterci tu lo scooter, tu la benzina, tu i contributi, tu la tua sicurezza... e se quest'ultima non sarà sufficiente, a rimetterci sarà la tua vita».
 

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