Eboli, un'anziana
muore in corsia
scatta l'inchiesta

Eboli, un'anziana muore in corsia scatta l'inchiesta
di Francesco Faenza
Mercoledì 20 Luglio 2016, 07:15
3 Minuti di Lettura
EBOLI - Un incidente domestico, provocato dalla caduta dell’armadio. Il ricovero in ospedale, con il braccio e la gamba fratturati. Dopo nove ore, la morte. 
Il decesso di Vincenza Raimondo, 90 anni, di Battipaglia, non ha convinto i familiari. Non sarebbe una morte naturale. La figlia della donna deceduta crede che ci siano responsabilità mediche. Da qui la denuncia, il sequestro della salma, l’acquisizione della cartella clinica. Il pm Rotondo ha disposto l’esame esterno sulla presunta vittima. Il medico legale Giovanni Zotti ha ricevuto l’incarico e ha effettuato l’esame, ieri. Nelle prossime ore si procederà con l’autopsia. L’esame più importante, quello che potrebbe scagionare i medici o far trapelare responsabilità professionali. 
Prima dell’autopsia, il sostituto procuratore dovrà decidere quanti sanitari coinvolgere nell’inchiesta. L’ipotesi di reato è l’omicidio colposo. 
La signora Raimondo si è ferita lunedì mattina. Erano le undici. La pensionata era in casa, dove è avvenuto il crollo dell’armadio che le avrebbe provocato la doppia frattura. 
La figlia ha chiesto l’intervento del 118. Gamba e braccio destri erano rotti. A causa di alcuni lavori in corso, la paziente dall’ospedale di Battipaglia è stata trasferita al nosocomio di Eboli. La signora anziana è stata adagiata al pronto soccorso. Nonostante i dolori, le fitte lancinanti, non ha mai perso conoscenza. In sala raggi è arrivata la conferma delle due fratture. Traumi pericolosi, per l’età della paziente. 
La mattinata di lunedì è proseguita con altre visite. Il pomeriggio è scivolato via tranquillo. La signora Vincenza è stata ricoverata in ortopedia. Tempo previsto per le permanenza in ospedale, almeno un mese. Tempo trascorso in reparto, nove ore. 
La morte è giunta intorno alle otto di sera. Una crisi respiratoria, un’improvvisa alterazione dei battiti cardiaci. Inutile la corsa dei medici. Inutili i tentativi di rianimare la novantenne. Il reparto era stato chiuso da pochi minuti alla visita dei parenti, quando la pensionata è deceduta. 
La signora Vincenza ha ricevuto diversi interventi rianimatori. Il cuore della donna non è ripartito. I medici, amareggiati, hanno comunicato la notizia ai parenti. I familiari, addolorati, hanno telefonato ai carabinieri. La salma è stata sequestrata lunedì sera.
L’inchiesta è partita ieri mattina. Gli investigatori, coordinati dal luogotenente Vito Garrisi, sono giunti in ospedale. Prima fermata, in direzione sanitaria. Sequestrata la cartella clinica, i militari hanno ricostruito l’iter sanitario della paziente. Gli investigatori hanno poi verificato i sigilli alla salma adagiata in obitorio. Fino all’autopsia, la salma resterà isolata in una cella frigorifera. 
Le proteste dei familiari sono state garbate ma perentorie. Le spiegazioni dei medici, anche. 
Solo l’autopsia potrà confermare le cause dell’arresto cardiocircolatorio. Le due fratture rendono credibile l’ipotesi di un’embolia polmonare. 
Cosa avrebbero potuto fare i medici per evitare il decesso? La risposta arriverà dai medici legali della procura di Salerno. 
Al momento non ci sono indagati. L’avviso di garanzia, questa mattina, potrebbe essere spedito a tutti i medici che hanno seguito la paziente nelle nove ore di ricovero in ospedale. La decisione spetta al pm Rotondo. Ai sanitari non resterà che nominarsi un avvocato di fiducia e un bravo medico legale.
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