Appalti alle cooperative sociali:
bufera a Salerno, verifiche sulle spese

Appalti alle cooperative sociali: bufera a Salerno, verifiche sulle spese
di Angela Trocini
Venerdì 26 Giugno 2020, 08:24 - Ultimo agg. 11:17
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Le cooperative sociali nuovamente nell'occhio del ciclone. Dagli atti acquisiti lunedì, sia presso le sedi sociali delle otto coop coinvolte nell'inchiesta giudiziaria che negli uffici comunali a Torrione da parte degli agenti della squadra mobile di Salerno su disposizione del pm Cosentino, si cercano i riscontri tra l'attività delle coop e le somme e servizi richiesti dall'ente locale. Prima di tutto si vuole capire se ci siano eventuali responsabilità comunali per il mancato controllo sulla gestione della manodopera: sembrerebbe, infatti, che i lavoratori lavorerebbero in meno rispetto a quanto dichiarato ed anche il numero degli stessi lavoratori sarebbe inferiore nonostante l'uguale importo delle gare. Da qui l'ipotesi della truffa. Ma il forte dubbio degli inquirenti è che ogni coop sia «costruita» sui parametri richiesti dal bando di gara (all'incirca per 3 milioni di euro con affidamento biennale suddivisa, poi, in vari lotti) o viceversa (che la gara presumibilmente sia costruita ad hoc) in modo che ogni società cooperativa riesca a conservare il proprio settore. O, meglio ancora: «orticello». Questo almeno secondo l'ipotesi accusatoria che, al momento, riguarderebbe solo i rappresentanti delle cooperative sociali e non altre persone, come funzionari comunali oppure esponenti politici. Il periodo preso in esame dagli inquirenti è dal 2017 fino ad oggi con l'obiettivo di vedere se vi siano state o meno anomalie rispetto alla gestione delle coop affidatarie di servizi pubblici, come la manutenzione delle strade cittadine ed aree pubbliche, la gestione del verde pubblico e il controllo dei parchi. Ebbene l'inchiesta giudiziaria è finalizzata a comprendere se tra i vertici delle coop ci si sarebbe «accordati» sulle offerte da presentare, pilotando così l'esito della gara. C'è da dire che già lo scorso anno, l'Anac avrebbe evidenziato criticità su alcuni affidamenti ed alcuni mesi fa il consigliere comunale Giuseppe Ventura ha richiesto la sospensione del bando denunciando pesanti anomalie e sospettando la creazione di un «cartello».

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Denuncia fatta in consiglio comunale e che, poi, sarebbe approdata in procura. Nel frattempo il lavoro investigativo faceva il suo corso con l'escussione di testimoni e persone informate sui fatti e il sequestro probatorio degli atti della procedura con la contestuale notifica degli otto avvisi di garanzia, da parte degli agenti della squadra mobile (agli ordini dei vicequestori Marcello Castello ed Aniello Ingenito), a carico degli otto rappresentanti delle coop coinvolte nelle indagini. Le ipotesi accusatorie attualmente sono in fase di indagine: saranno vagliate in modo particolareggiato le procedure attenzionate proprio per chiarire qualsiasi spetto dei provvedimenti amministrativi che sono stati adottati nel corso degli anni su tutte quelle attività affidate alle coop sociali cittadine.

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