Appalti e servizi alle coop sociali,
spuntano otto indagati a Salerno

Appalti e servizi alle coop sociali, spuntano otto indagati a Salerno
di Petronilla Carillo
Domenica 17 Gennaio 2021, 06:00 - Ultimo agg. 10:35
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Le coop nel mirino della procura di Salerno. È di qualche giorno fa la notifica di un provvedimento di proroga delle indagini preliminari con annesso avviso di garanzia per otto persone accusate di concorso continuato per turbata libertà del procedimento. Si tratta del consigliere comunale Fabio Polverino, figlio di uno vigili urbani di Salerno, ex autista di Vincenzo De Luca poi «promosso» ad incarichi di segreteria in Regione Campania. Quindi dello storico membro di staff del sindaco di Salerno (di De Luca come di Vincenzo Napoli), Felice Marotta, e del dirigente amministrativo del Comune Aniello Di Mauro; e ancora di presidenti e membri delle stesse coop. Ovvero: Davide Francese, presidente della San Matteo la cui sorella Alessandra era candidata nello schieramento Napoli e risulta assunta con l’incarico di tagliatrice d’erba nella stessa coop; Enrico Cusati, socio lavoratore di Socofasa, e uomo fiducia di Alfredo Rispoli, quest’ultimo presidente della stessa cooperativa; Davide Monelli, presidente Il leccio; Vincenzo Landi presidente Lavoro vero, e commercialista di più coop. Landi ricoprirebbe anche diversi incarichi in alcune società e in una coop, in particolare, risulta essere anche tagliatore d’erba.

Non è la prima volta che le coop finiscono all’interno di un fascicolo d’inchiesta.

Questa ultima trance di provvedimenti, sui quali c’è al momento il più assoluto riservo investigativo, dovrebbe far riferimento ad una serie di servizi affidati dal Comune, in particolare anche la gestione e la manutenzione del parco del Mercatello. Precisamente si sta cercando di capire se i servizi siano stati affidati regolarmente o a seguito di una serie di favoritismi legati, probabilmente, ad impegni elettorali. Ma, per il momento, si è nel solo campo delle ipotesi. Sicuramente, comunque, i provvedimenti emessi nei giorni scorsi lasciano supporre che dalle carte sequestrate su ordine della procura a giugno scorso negli uffici comunali, siano emersi elementi degni di ulteriori approfondimenti. In quella circostanza furono acquisiti documenti relativi alla gara d’appalto di oltre 1,5 milioni di euro del Comune per l’affidamento della manutenzione delle strade cittadine, del verde pubblico e del controllo dei parchi alle cooperative sociali. Anche se, essendo un avviso di prosecuzione di indagine, dietro ci sarà anche altro. 

A fornire ulteriori elementi alle indagini della procura, sarebbe stata anche una denuncia presentata dal consigliere comunale Giuseppe Ventura dopo aver ricevuto una querela da alcuni presidenti di coop per un suo intervento in consiglio comunale. Ventura avrebbe «vuotato il sacco» e raccontato dettagli interessanti. Come la mozione di fiducia richiesta da lui e dal consigliere Roberto Celano, per conto della commissione Trasparenza, in merito proprio all’affidamento dei servizi alle coop. Mozione poi bocciata dal Consiglio. In quell’occasione i membri della commissione del presidente Antonio Cammarota, proposero all’assise di affidare quei stessi servizi alla partecipata del Comune, Salerno Pulita, così da poter stabilizzare anche i dipendenti. «Nel merito della vicenda che riguarda le cooperative - nella relazione di Celano e Ventura - in commissione abbiamo avviato una prima analisi sul nuovo bando di gara proposto dall’amministrazione comunale. A tal proposito rimettiamo le seguenti considerazioni: il nuovo bando lascia immutata la parte relativa all’offerta economica con scadenza biennale e non più annuale; il bando in questione appare penalizzante per l’amministrazione e per la città in quanto, a parità di costo, i giorni lavorati richiesti passano da 6 a 5 e le ore giornaliere da 45 a 25; la riduzione dei giorni e delle ore richieste comporterà inesorabilmente la riduzione del personale (di circa il 50%) utilizzato dalle aziende vincitrici, con nocumento per le aspettative delle maestranze e con gravi ripercussioni sul servizio offerto alla città, nonostante il costo da sostenere  resti invariato».

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