Sistema Cilento, archiviate le indagini: tra gli indagati Alfieri, Gioia e Coppola

Archiviate le indagini della Direzione investigativa antimafia sul Comune di Agropoli

Sistema Cilento prosciolti Alfieri e Coppola
Sistema Cilento prosciolti Alfieri e Coppola
di Carmela Santi
Venerdì 25 Novembre 2022, 06:50 - Ultimo agg. 18:45
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Archiviate le indagini della Direzione investigativa antimafia sul Comune di Agropoli. L’attività investigativa era iniziata nel 2017 e culminò con le perquisizioni eseguite nel maggio del 2019 presso il municipio di Agropoli e le dimore dell’ex sindaco Franco Alfieri e del primo cittadino allora in carica, Adamo Coppola. A coordinare le attività il capo della Dia di Salerno, Giulio Pini e il pm Vincenzo Montemurro. Nei mesi successivi furono ascoltati funzionari dell’ente, amministratori, imprenditori ed anche Dario Vassallo, fratello del compianto sindaco di Pollica, Angelo. Tra le contestazioni il presunto voto di scambio che avrebbe coinvolto anche la società partecipata Agropoli Cilento Servizi. 

L’indagine fece molto scalpore e portò al sequestro di diversi documenti, restituiti soltanto nel febbraio scorso. «Mi è stato notificato questa mattina il decreto di archiviazione delle indagini avviate dalla Dia nel 2019. Ho avuto massima fiducia nella giustizia, in ogni istante, e non avevo dubbi che saremmo arrivati a questo esito. La mia azione amministrativa è stata sempre orientata alla legalità e non sono mai sceso a compromessi, al contrario sono stato l’unico a denunciare episodi di violenza e criminalità quando si sono presentati», commenta l’ex sindaco di Agropoli Adamo Coppola.

All’epoca dei fatti era sindaco in carica di Agropoli: anche per lui, pendevano le ipotesi accusatorie di voto di scambio elettorale politico-mafioso, turbata libertà degli incanti e corruzione con l’aggravante del metodo mafioso, in concorso con altri indagati. 

«Ho sempre avuto fiducia nella giustizia - dice Alfieri - in questi tre anni ho provato tanta amarezza, soprattutto per la mia famiglia e in particolare per mio padre, che oggi non c’è più. Nei miei confronti sono state mosse accuse pesanti. Molti avrebbero mollato. Sono andato avanti perché ero in pace e sicuro di me. Sono diventato sindaco di Capaccio Paestum, ho potuto fare tante cose, conoscere nuove persone. Oggi sono sereno, lo sono sempre stato, ma penso solo a mio padre, avrei tanto voluto che fosse qui con me in questo momento».

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«Purtroppo sono dovuti trascorrere tre anni per chiudere questa indagine, un periodo che, ammetto, non è stato semplice per me e le persone che mi sono vicine - aggiunge Coppola - ora dobbiamo guardare avanti». A Coppola è stato restituito tutto il materiale probatorio sequestrato dall’Antimafia, nel maggio del 2019, presso il suo ufficio in municipio e a casa propria. Nei giorni scorsi anche per Pasquale Mirarchi all’epoca dei fatti candidato sindaco ad Albanella e rimasto coinvolto nell’indagine è stata notificata l’archiviazione da parte del gip del Tribunale salernitano. 

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