Promesse disattese. Nonostante sia trascorso un anno. Nonstante ci sia una perizia - commissionata dal tribunale - in cui, nero su bianco, viene scritto che «risulta inescusabile il non aver sottoposto la bambina a monitoraggio della situazione neurologica dall’inizio del ricovero in poi, cosa che avrebbe permesso di ricavare informazioni sulla situazione cerebrale, in una restante situazione clinica assolutamente ingravescente». Il caso è quello di Arianna Manzo, la quindicenne di Cava de' Tirreni diventata paraplegica dopo un bronchiolite mal curata dall'azienda ospedaliera Cardarelli di Napoli quando aveva solo pochi mesi di vita. Ora, dopo un primo appello al governatore Vincenzo De Luca, il legale della famiglia della piccola, l'avvocato Mario Cicchetti, scrive una seconda lettera al presidente della Regione Campania per sollecitare un incontro e mediare con l'azienda ospedaliera per ottenere il risarcimento, decretati in primo grado, e necessario ad Arianna per sostenere le cure necessarie alla sua sopravvivenza.
«Considerando che le condizioni di salute in cui versa la minore, già gravemente compromesse, è notevolmente peggiorata in questi anni - scrive il legale allegando anche radiografie e cartelle clinche - e potrebbe portare Arianna verso un probabile (ennesimo) intervento chirurgico a carico del bacino.