Vallo di Diano, inquinamento delle acque: piccole anomalie, analisi da rifare

Il consigliere regionale Matera presenta le prime analisi sull'inquinamento fluviale nel Vallo di Diano

Il fiume Tanagro
Il fiume Tanagro
Mercoledì 29 Marzo 2023, 12:12
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 “L’Arpac (Agenzia Regionale Protezione Ambientale della Campania) ha reso disponibili i primi risultati delle attività di monitoraggio condotte nel Vallo di Diano a seguito dell’importante indagine di polizia coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Potenza, sugli sversamenti illeciti di rifiuti pericolosi nel territorio valdianese». Lo rende noto il consigliere regionale Corrado Matera, che nei mesi scorsi si era attivato per avviare le opportune verifiche, ritenute necessarie dopo i segnali inquietanti scaturiti da inchieste su possibili reati in tema ambientale che hanno avuto come scenario il Vallo di Diano. Le attività di monitoraggio sono state finanziate dalla Regione Campania e rese possibili da un apposito emendamento presentato dallo stesso Matera e approvato in Consiglio Regionale, finalizzato ad azioni di verifica in tema ambientale nel Vallo di Diano.

Le attività sono state avviate nel trimestre settembre-ottobre-novembre 2022 e, in questa prima fase, hanno previsto il prelievo di campioni delle matrici acque sotterranee e superficiali, e di sedimenti da punti appartenenti alla rete di monitoraggio regionale esistente.

I campioni prelevati sono stati processati presso i laboratori specialistici dell’Agenzia Regionale, che hanno determinato diversi * parametri.

Per quanto riguarda le acque sotterranee le risultanze analitiche  hanno evidenziato per la maggior parte degli analiti investigati valori di concentrazione inferiori ai limiti di rilevabilità dello strumento (quindi concentrazioni di inquinanti trascurabili), ad eccezione dei seguenti parametri:ferro, mercurio,zinco, fluoruri, nitriti sSolfati, C>12 (n-esano), che tuttavia si rilevano a basse concentrazioni. Per quanto riguarda le acque superficiali, per il parametro mercurio si è verificato una presenza che necessita di ulteriori approfondimenti. Altra criticità è stata rilevata relativamente alla presenza del parametro Idrocarburi, anch’essa meritevole di ulteriori approfondimenti, attesa la natura dell’analita non ascrivibile a valori di fondo naturale nonché alle concentrazioni rinvenute. Pertanto -sottolineano dall’Arpac- i punti oggetto di presenza anomala di idrocarburi saranno ri-campionati nella seconda fase del monitoraggio. In caso di riconferma delle anomalie, si procederà ad attivare gli Enti territoriali competenti per i provvedimenti conseguenziali. Per quanto riguarda i sedimenti fluviali, dalla valutazione delle risultanze analitiche riportate nei rapporti di prova  si rilevano valori di concentrazione inferiori a quelli utilizzati dall’Agenzia per un preliminare e conoscitivo confronto.

«Ho fortemente voluto questa attività di controllo -sottolinea il Consigliere Regionale Corrado Matera- a seguito della preoccupazione generata nei cittadini del Vallo di Diano delle recenti inchieste, alle quali si unisce l’apprensione per la segnalazione dell’aumento di alcune tipologie tumorali, che appaiono ingiustificate in un’area non metropolitana come quella valdianese. Prendo atto dei primi risultati comunicati dall’Arpac, che confermano l’importanza del monitoraggio in corso, precisando che tali dati sono stati formulati sulle risultanze analitiche riferite al numero di campioni processati. Pertanto, come evidenzia la stessa Agenzia,  non è possibile in questa fase giungere a determinazioni finali.  Indicazioni conclusive saranno formulate dall’Arpac al termine delle altre attività previste dal progetto, tenendo conto sia delle concentrazioni riscontrate in tutti i campioni prelevati afferenti alle 3 matrici da investigare, sia della distribuzione spaziale degli stessi. Ovviamente la mia attenzione resta massima su questi temi. Continua, con determinazione e concretezza, il lavoro -spesso silenzioso- al servizio del territorio».

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