Ballottaggio a Scafati: Scarlato tenta il colpo insieme alla sinistra e Aliberti sogna il tris

Al primo turno i contendenti divisi da tredici punti, la città sceglie la sua guida dopo la caduta di Salvati

Il municipio di Scafati
Il municipio di Scafati
di ​Nicola Sposato
Domenica 28 Maggio 2023, 07:00
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Pasquale Aliberti in campo per Forza Italia contro Corrado Scarlato che corre per i moderati e il centrosinistra. Gli sfidanti del ballottaggio che porterà alla scelta del nuovo sindaco di Scafati sono pronti. Al primo turno elettorale del 14 e 15 maggio Aliberti ha ottenuto 11134 voti (il 40,98%) e le sue sette liste, tra cui Lega e Noi Moderati, 10753 voti (il 43,82%). Interamente civica la coalizione di Scarlato che al primo turno ha totalizzato 7418 voti (27,3%) e le sue sei liste 8142 voti (31,35 %). Due candidati diversi e due modi diversi di intendere la politica

Per Aliberti un lunghissimo passato in politica, primo sindaco di centrodestra nel 2008 e le sue «due vite»: un’amministrazione sciolta nel 2017 per presunte infiltrazioni camorristiche e poi la nuova sfida elettorale di oggi. A spingere Scarlato, imprenditore prestato alla politica, la voglia di mettersi a servizio della città con una squadra di amici, per la rinascita. Tutta la campagna elettorale si è svolta nelle piazze con i comizi senza tralasciare l’utilizzo dei social network con scontri e dibattiti accesi tra gli opposti sostenitori. Alla fine del primo turno è stato tempo di scelte per gli aspiranti sindaco fuori dal ballottaggio. Fratelli d’Italia, con Cristoforo Salvati, ha subito annunciato di lasciare libertà di scelta all’elettorato. Successivamente il Pd, con Michele Grimaldi, e Francesco Carotenuto della sinistra hanno stretto un accordo programmatico con Scarlato. Salvati successivamente ha confermato la libertà di scelta agli elettori auspicando un centrodestra unito in futuro e interrogandosi sull’accordo programmatico con Scarlato, fautore delle crisi della sua maggioranza. Sul fronte dei programmi tra i punti principali di Aliberti l’idea di un partenariato pubblico sociale per esternalizzare i servizi e la gestione delle strutture comunali per rivitalizzare la città e creare lavoro. Ipotizzata la creazione di un legame con Pompei e una struttura ricettiva nella ex manifattura tabacchi. Il programma elettorale di Scarlato si è modificato alla luce dell’accordo programmatico che ha dato vita a dieci punti tra cui la mappatura degli scarichi nel Sarno, la riorganizzazione della macchina amministrativa, il nuovo piano urbanistico e l’obiettivo del consumo zero di suolo entro il 2050, l’utilizzo dei fondi del Pnrr, agevolazioni per chi differenzia i rifiuti e un tavolo per ambiente ed allagamenti.

Le polemiche non sono mancate.

Grimaldi e Carotenuto hanno sostenuto a spada tratta di essersi mossi «per senso di responsabilità verso la città e per evitare un ritorno al passato». Per Aliberti solo «un coacervo di interessi finalizzati al voto e teso alla costruzione di un centro commerciale fortemente contestato». Altro oggetto del contendere sono state le critiche di Grimaldi a Scarlato nel primo turno elettorale in merito ad un possibile conflitto di interessi proprio per Scarlato sulla riqualificazione di un complesso industriale di sua proprietà. Interrogativi che sono stati sciolti da Scarlato. Per Aliberti, che nell’ultimo comizio elettorale ha ribadito questi dubbi, il problema resta. Altro punto di dibattito è stata la vicenda giudiziaria che pende su Aliberti. Al centro dell’attenzione i dubbi sulla stabilità di una eventuale amministrazione Aliberti in caso di condanna nel processo in cui è impuntato, in primo grado, per voto di scambio politico mafioso. Per Scarlato, Grimaldi e Carotenuto il rischio è «un nuovo scioglimento». Ma Aliberti si dice fisucioso sull’assoluzione e sulla capacità di governare per 5 anni. Sul tavolo del nuovo sindaco ci sono le emergenze sovra-comunali, dalla riqualificazione del fiume Sarno alla riapertura del pronto soccorso all’ospedale Mauro Scarlato.

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