Diamanti, collane e orologi dati in pegno per ottenere denaro: il fenomeno a Salerno

Quasi la metà dell'erogazione di prestiti va a casalinghe e pensionati

Preziosi inutilizzati o chiusi in cassaforte per accedere al credito
Preziosi inutilizzati o chiusi in cassaforte per accedere al credito
Carmen Incisivodi ​Carmen Incisivo
Venerdì 10 Marzo 2023, 07:00 - Ultimo agg. 07:21
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Sono poco più di 200 le persone che, in provincia di Salerno, si sono rivolte a una società specializzata nell’erogazione di credito, e quindi di liquidità, mettendo a garanzia beni personali o familiari, principalmente preziosi. Il meccanismo è quello, tra i più antichi del mondo, del banco dei pegni ma l’evoluzione del mercato e dei bisogni della società ha cambiato radicalmente l’approccio a quello che oggi si qualifica come il più agevole ed efficace strumento di accesso al credito.

Lo sa bene il circuito Banca Sistema che opera su questo segmento di mercato con una propria società dedicata, attraverso il marchio ProntoPegno che conta in tutta Italia circa 100mila clienti. «Il concetto del credito su pegno - spiega Giuseppe Gentile, direttore generale di ProntoPegno - è radicalmente cambiato negli anni.

Ci piace dire, e lo dimostrano fatti e dati, che i nostri sono clienti ottimisti che scelgono di dare in garanzia un bene per poter avere liquidità, realizzare un progetto, mettere a frutto un valore che spesso resta chiuso in cassaforte per anni. Bisogna abbandonare l’idea della povertà e della disperazione perchè questa immagine nulla ha a che fare con la realtà odierna». Basta pensare che il 98% dei beni concessi in garanzia viene riscattato, al più tardi, dopo 12 mesi. 

In provincia di Salerno, disseminati in 40 diversi centri tra cui Agropoli, Angri, Ascea, Battipaglia, Capaccio Paestum, Cava de’ Tirreni, Eboli e Nocera Inferiore, ci sono 200 persone che attualmente usufruiscono del servizio e si tratta principalmente di donne e anziani. Secondo i dati messi a disposizione da ProntoPegno, infatti, il 20% delle pratiche in corso sono intestate a casalinghe, il 17% a pensionati. Seguono gli impiegati al 16%, al pari di imprenditori, professionisti e dirigenti; l’11% è rappresentato da addetti e operai; il 9% da commercianti; il 6% da agenti e, infine, solo il 5% da disoccupati. L’ammontare dei crediti residui che vanno ancora incassati dall’agenzia si attesta attorno ai 440mila euro. «Il valore medio delle pratiche - rivela Gentile - è di 1500 euro. Le pratiche sono rinnovabili. Salerno è una piazza ricettiva da questo punto di vista. La nostra attività è equa e democratica: la garanzia è il bene, non fa differenza se a portarlo è una casalinga o un imprenditore, le valutazioni sono oggettive e uguali per tutti. E poi - aggiunge - è anche una pratica sostenibile: nulla viene buttato, le cose che non vengono riscattate dopo più di un anno vanno all’asta e vengono re-immesse sul mercato». 

I beni che vengono dati a garanzia per ottenere denaro sono sostanzialmente preziosi: dalle classiche collanine d’oro inutilizzate sin dai tempi del battesimo a diamanti e orologi più o meno importanti. Il periodo più florido dell’anno è il terzo trimestre con l’approssimarsi di cerimonie e vacanze sono molte le persone che scelgono di dare beni in garanzia. Quello nel quale ci sono maggiori riscatti è il quarto, complice l’arrivo delle tredicesime mensilità. «Pensi - racconta ancora Gentile - che qualche tempo fa si è recata da noi una signora di mezza età che ha impegnato dei vecchi oggetti d’oro perchè, in quel momento, aveva bisogno di liquidità: suo figlio era un aspirante cantante e servivano soldi per poter girare un video. Quel video è stato realizzato e la signora ha ripreso tutti i suoi beni dopo neanche un anno. Questo ci spinge a dire che chi sceglie questo servizio è un ottimista, uno che guarda al futuro con fiducia». C’è, infine, anche un altro utilizzo del servizio: la custodia, in cassetta di sicurezza, di beni preziosi. «Chi parte per i più svariati motivi, o affronta periodi in giro - conclude Gentile - ci affida i propri beni e sa che può star tranquillo». 

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