Battipaglia, cimitero: ridotte le restituzioni ai concessionari

L'amministrazione Francese sotto attacco

Battipaglia, cimitero: ridotte le restituzioni ai concessionari
di Marco Di Bello
Lunedì 21 Novembre 2022, 07:47
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BATTIPAGLIA. L’Amministrazione guidata da Cecilia Francese è ancora sotto attacco per la questione del cimitero. Dopo la delibera approvata dalla Giunta, con cui è stata disposta la realizzazione delle nuove cappelle a completamento dei lavori di ampliamento del camposanto, il gruppo di minoranza guidato dal consigliere Maurizio Mirra, Civica Mente, ha nuovamente bacchettato la maggioranza.

«Dal 35% di restituzione dovuta ai concessionari, dopo aver realizzato delle tardive proiezioni su eventuali “economie” dei lavori esecutivi, si arriva a deliberare in giunta di proporre una restituzione del 7,5%: per fare un esempio, ai concessionari che hanno pagato 40 mila euro le cappelle, saranno restituiti circa 2800 euro - evidenzia Civica Mente - Uno schiaffo a tanti cittadini che da anni hanno versato i propri risparmi per acquistare una cappella».

I lavori di ampliamento del cimitero di via della Pace, costato complessivamente poco più di 13 milioni di euro, si basavano sull’apporto di capitali privati.

Battipagliesi che, per assicurarsi uno spazio al cimitero, avevano versato le somme necessarie alla realizzazione dei nuovi loculi, con la promessa di una restituzione delle economie di gara. Restituzioni che, secondo Civica Mente, inizialmente avrebbe dovuto essere del 35% ma che, con l’aumento dei costi è irrimediabilmente diminuita: «Sia ben chiaro: siamo consapevoli che la questione cimiteriale sia complessa, aggravata anche da colpe e scelte pregresse, ma quanto comunicato non solo è offensivo per i cittadini, a cui si chiede di pagare per responsabilità altrui, ma è anche rischioso per le casse comunali - proseguono - perché la giunta ha scelto di scommettere sul buon andamento delle conciliazioni, senza prevedere per tempo adeguate coperture al rischio, lasciando tutto ad eventuali ulteriori debiti fuori bilancio. Decisione anche comprensibile se presa nei tempi giusti, ma decisamente rischiosa dopo anni di silenzi e rimandi».

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