Battipaglia, è già bagarre politica
​rischio nuovo scioglimento

Battipaglia, è già bagarre politica rischio nuovo scioglimento
di Marco Di Bello
Mercoledì 31 Agosto 2016, 21:29
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Dopo il ricorso al Tar per chiedere l'annullamento delle delibere di riequilibrio di bilancio e, dunque, lo scioglimento del consiglio comunale di Battipaglia è in atto un vero terremoto politico. A sorpresa, però, esso non riguarda solamente la maggioranza.

Già nella giornata di ieri, infatti, il presidente dell'associazione Speranza per Battipaglia, che aveva sostenuto Gerardo Motta alle passate elezioni amministrative e gli aveva donato il simbolo in consiglio comunale, ha deciso di dissociarsi dall'iniziativa: «Noi di Speranza per Battipaglia, anche ma non solo alla luce del ricorso presentato al Tar, non riconosciamo più Gerardo Motta come nostro consigliere comunale - ha fatto sapere Barile - pertanto, gli chiediamo di non utilizzare più il nome e il simbolo della nostra associazione». La posizione critica di Barile ha fatto seguito anche la mancata firma di due dei consiglieri di minoranza vicini al leader dell'opposizione, Gerardo Motta. Né Luigi D'Acampora, né Alessio Cairone hanno firmato il ricorso. Sebbene l'avvocato che ha presentato il ricorso, il dottor Ferdinando Belmonte, si sia preso la responsabilità della mancata firma, Cairone ha fatto sapere che, per motivi di opportunità politica, ha voluto rimanere coerente con le posizioni assunte durante lo stesso consiglio comunale in cui furono approvati i riequilibri di bilancio.

Intanto, all'indomani della notifica del ricorso, sulla vicenda è voluta intervenire anche il sindaco, Cecilia Francese: «Motta e i suoi compagni dimostrano costantemente di non amare la Città di Battipaglia - ha scritto la prima cittadina - Auspicano una nuova stagione commissariale e per fare cosa? Non sono bastati alla nostra città, per questi signori, tre anni di calvario, ferma al palo, offesa e avvilita, ma che con la bocciatura della vecchia nomenclatura politica, ha dimostrato che intende rinascere, che vuole ridiventare una città normale». Francese, comunque, ha fatto sapere di sentirsi tranquilla e di voler proseguire nel lavoro. Non si è fatta attendere la risposta di Gerardo Motta: «Già è partita la campagna di demonizzazione dei consiglieri di opposizione - ha risposto l'ex candidato a sindaco - la verità è che noi non abbiamo chiesto lo scioglimento del consiglio comunale, ma il rispetto delle regole: che questo, poi, preveda lo scioglimento è un'altra cosa».

Il ricorso firmato da Enrico Lanaro, Gerardo Motta, Renato Vicinanza e Luisa Liguori mira all'annullamento delle delibere di salvaguardia degli equilibri di bilancio. Alla base del ricorso, la mancata formazione delle commissioni consiliari. Ciò, secondo i ricorrenti renderebbe illegittima le delibere. Inoltre, poiché la legge assimila la mancata approvazione di questi provvedimenti alla mancata approvazione del bilancio, per il consiglio potrebbe scattare un nuovo scioglimento.
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