Nocera Inferiore, foto del beato Acutis in classe: indaga il dirigente scolastico regionale

Bambini traumatizzati dalle immagini della salma, il dirigente Acerra: stiamo svolgendo i dovuti accertamenti

La salma del beato Carlo Acutis
La salma del beato Carlo Acutis
di Gianluca Sollazzo
Mercoledì 22 Marzo 2023, 04:35
3 Minuti di Lettura

Foto della salma del beato Acutis in classe, scatta l’indagine dell’Ufficio scolastico regionale. Quanto accaduto il 9 febbraio nel plesso di scuola primaria di via Malinconico, appartenente al Quarto Istituto Comprensivo di Nocera Inferiore, è finito sotto i riflettori dell’opinione pubblica. Gli alunni di scuola elementare sarebbero stati invitati dalla dirigente scolastica, Annarosaria Lombardo, ad approfondire le proprie conoscenze sulla storia di Carlo Acutis, il quindicenne morto nell’ottobre del 2006 a causa di una forma di leucemia fulminante e beatificato nel 2020.

I bambini sono rimasti però traumatizzati nel vedere le foto della salma del ragazzo beato. La visione delle immagini ritraenti le spoglie mortali del beato Acutis ed il contatto con una sua reliquia, ovvero una ciocca di capelli, in possesso della preside, avrebbero causato uno choc agli studenti. Dopo l’esposto di alcune famiglie di alunni rimasti molto colpiti, l’Ufficio scolastico regionale ha avviato le indagini per ricostruire quanto accaduto. A confermarlo al Mattino è stato ieri il direttore generale dell’amministrazione scolastica campana, Ettore Acerra. «L’Ufficio scolastico è a conoscenza dei fatti - dichiara Acerra - e sta facendo i dovuti accertamenti della vicenda».

Indagini volte quindi a ricostruire la vicenda oggetto di esposto di alcune famiglie di alunni della scuola elementare nocerina. La direzione regionale di via Ponte della Maddalena sta quindi accertando cosa sia accaduto al punto da scuotere i sentimenti dei bambini, come denunciato dai genitori del comprensivo.

La decisione della preside Lombardo di mostrare in classe le foto delle spoglie mortali del 15enne beato oltre ad una reliquia del ragazzo in odore di santità, non sarebbe in linea col principio della laicità didattica secondo l’esposto delle famiglie. Inoltre, la particolarità delle spoglie del quindicenne beato, i suoi abiti, il suo volto di ragazzo, avrebbero colpito la sensibilità degli alunni. «Tale atto di culto - denunciano le famiglie - non era stato né deliberato dagli organi collegiali, né preavvisato ai genitori e si è svolto in sostituzione delle normali ore di lezione». Il fatto è ora al vaglio degli uffici della direzione scolastica regionale.

L’intento della preside Lombardo, come manifestato ieri al Mattino, sarebbe stato quello di inquadrare la figura del beato Acutis in una giornata tesa ad affermare i valori sani di libertà, onestà e cristianità: nel corso della giornata sarebbero stati trattati gli esempi laici di persone come la giornalista Ilaria Alpi e di persone di grande spiritualità come madre Teresa di Calcutta e infine Carlo Acutis. Un ragazzo normale, divenuto modello di santità. Un ragazzo semplice, amante della natura e degli animali: il beato ragazzino, Acutis, portato in classe, sarebbe stato indicato come modello di vita sana, con riferimento anche alla sua grande dote di comunicatore. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA