Bidelli con diplomi falsi per scalare
le graduatorie: nuovo filone d’inchiesta

Bidelli con diplomi falsi per scalare le graduatorie: nuovo filone d’inchiesta
di Gianluca Sollazzo
Mercoledì 29 Giugno 2022, 06:00
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Falsi diplomi di qualifica per scalare le vette delle graduatorie per le supplenze. E presunti titoli di abilitazione rilasciati da enti privati per insegnare agli alunni disabili. Sono 720 i collaboratori scolastici e i docenti finiti sotto accertamento dal Provveditorato di Salerno nell’ambito delle indagini sui diplomi di qualifica e quinquennali per salire nelle graduatorie per le supplenze. Verifiche sulla veridicità dei titoli sono in corso da settimane su richiesta delle scuole e dei Provveditorati di Treviso, Verona, Venezia, Milano, Bergamo, Brescia. Nel mirino collaboratori scolastici che quest’anno sono stati reclutati a tempo determinato nelle province del nord Italia. In molti casi – a quanto si apprende – si tratta di lavoratori alle prime esperienze che hanno vantato il solo titolo di accesso, cioè il diploma triennale (qualifica) e il diploma quinquennale. I funzionari del Provveditorato sono impegnati nella verifica della veridicità dei titoli dichiarati in stretto contatto con le scuole venete e lombarde.

Si tratta di una indagine ad ampio raggio che richiede tempo e che potrebbe portare a clamorosi risvolti. Una mole di lavoro abnorme. Ogni giorno l’ufficio scolastico di via Monticelli sta gestendo un ritmo di quattro richieste di verifica titoli su diplomi di qualifica e quinquennali. E a quanto si apprende sarebbero emerse le prime incongruità che potrebbero a questo punto far scattare il licenziamento di circa 10 bidelli. Secondo i primi rilievi alcuni di loro avrebbero dichiarato di aver conseguito il diploma presso un istituto paritario della provincia di Salerno. Del loro nome, tuttavia, non risulta alcuna traccia nell’elenco dei diplomati per i quali l’istituto paritario ha richiesto il rilascio della pergamena. Approfondimenti incrociati sono in corso per verificare che siano stati versati dalle scuole i contributi previdenziali a carico di altri bidelli che hanno lavorato con incarico breve al nord.

Ma si teme che il numero delle irregolarità possa allargarsi. Fino ad oggi – secondo quanto si apprende – sono 720 le istanze di accertamento effettuato, con un ritmo di quattro documentazioni da verificare al giorno. L’Ufficio scolastico provinciale sta rispondendo alle richieste di accertamento da parte delle procure venete ma anche del provveditorato di Treviso che di recente, con una circolare indirizzata alle scuole, ha chiesto ai presidi trevigiani di accertare l’eventuale possesso del decreto di paritarietà da parte di alcune scuole private del Salernitano da cui sarebbero stati emessi attestati di diploma di qualifica triennale vantati da bidelli salernitani.

Gli accertamenti amministrativi condotti dall’ufficio scolastico provinciale si inseriscono nel solco delle indagini avviate da fine 2018 quando furono scovati i primi furbetti del diploma tarocco. Nel giro di tre anni sono stati licenziati 35 bidelli e indagate centinaia di posizioni di collaboratori scolastici. 

Ma i funzionari dell’Ufficio scolastico provinciale sono impegnati in un altro filone di accertamenti che riguarda anche la dichiarazione di titoli di sostegno emessi da enti privati prima dell’anno 2000.

Un elenco di 11 docenti precari sull’insegnamento di sostegno è finito sotto la lente d’ingrandimento per sospette incongruità nelle dichiarazioni dei titoli. Una scuola paritaria dell’agronocerino è finita in questo caso nel mirino per aver erogato titoli di sostegno a docenti che hanno dichiarato il titolo di abilitazione per l’insegnamento ai disabili nelle Gps e nelle Gae, le liste provinciali per l’assegnazione degli incarichi annuali e a tempo indeterminato. Le attenzione si focalizzano anche sui docenti assunti prima dell’anno 2000 con titolo di sostegno che veniva erogato da enti privati. Dal 2003, infatti, i titoli di abilitazione polivalenti sul sostegno non sono più erogati da scuole private bensì dalle università tramite i Tfa, tirocini formativi attivi. Ad insospettire in questi ultimi giorni i funzionari del Provveditorato è l’avvenuta dichiarazione dei titoli di sostegno nelle graduatorie provinciali dopo molti anni dal loro ultimo inserimento. Incongruenze su cui si farà luce.

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