Bimba morta, per la Procura
nessun medico responsabile

Bimba morta, per la Procura nessun medico responsabile
di Nicola Sorrentino
Sabato 25 Agosto 2018, 12:00
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ANGRI - Sette giorni di calvario, girando tre ospedali, fino al decesso. Era morta così una bambina di due anni, di Angri, lo scorso 14 marzo. A distanza di cinque mesi, la procura di Nocera Inferiore chiede di archiviare il caso. Pur con la denuncia della famiglia, non sarebbero state ravvisate responsabilità mediche. L'ultima valutazione spetterà al gip, ma l'avvocato che rappresenta i familiari annuncia opposizione. Era il 7 marzo quando la piccola fu portata in ospedale, a Nocera, per sintomi influenzali e colpi di tosse. Il padre fu rassicurato, fino al 9 marzo, su ulteriori problemi respiratori che la figlia cominciò ad accusare. Fino al pomeriggio, quando a seguito di una Tac, l'ospedale decise di intervenire con un'operazione d'urgenza. Ma da effettuare a Battipaglia, nel reparto di rianimazione pediatrica. Per altri tre giorni, dal 9 al 13 marzo, la famiglia fu nuovamente rassicurata che la piccola si sarebbe ripresa, «a piccoli passi». Ma il giorno 13, i medici riferirono alla famiglia della possibilità di trasferire la piccola in una struttura più qualificata. Fu individuato il Santobono di Napoli. A questo punto, nella denuncia i genitori riferirono di un diverbio tra medici, in particolare da parte del medico a bordo dell'elicottero, che avrebbe lamentato di non essere stato informato delle condizioni della paziente. E di non avere «gli strumenti per un trasporto di tale complessità». La piccola morì il giorno dopo, il 14 marzo, a Napoli.
 
Alla famiglia, un medico di turno del Santobono comunicò che la figlia era giunta in condizioni «disperate, perché durante il trasporto aveva subito uno o più arresti cardiaci». Quando padre e madre presentarono denuncia ai carabinieri della stazione di Angri, non accusarono alcun medico, ma riportarono i fatti e i movimenti della piccola, dal giorno 7 al 14 marzo. Chiedendo, tuttavia, il sequestro di tutte le cartelle cliniche e di accertare responsabilità eventuali. La procura, dopo una consulenza chiesta ad un perito, ha ritenuto di chiedere l'archiviazione dell'intero fascicolo, non ravvisando comportamenti omissivi nel personale che accudì la piccola. L'ultima parola spetterà al gip.
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