Bimba morta, madre imputata:
ricusazione per i periti della corte

Bimba morta, madre imputata: ricusazione per i periti della corte
di ​Petronilla Carillo
Sabato 11 Marzo 2017, 07:35 - Ultimo agg. 08:24
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Per la bimba morta, secondo l’accusa, a seguito degli scossoni dati dalla mamma, il processo tarderà ancora ad iniziare. E questo perché, dopo una iniziale richiesta di ricusazione dei periti nominati dal tribunale da parte dei legali delle difese (gli avvocati Danilo Laurino e Ludovico Montera) i tre medici del Bambin Gesù di Roma incaricati dai giudici della Corte d’Assise (il medico legale Antonio Olevano, il radiologo Tommaso Tartaglione e l’anatomopatologo Vincenzo Arena) hanno rimesso il loro mandato. Sembrerebbe, ma il condizionale è d’obbligo, per alcune irregolarità che il presidente del collegio, Massimo Palumbo, avrebbe accertato dopo la richiesta degli avvocati nell’esecuzione della perizia commissionata. Il 20 marzo prossimo, dunque, nel corso del dibattimento il collegio giudicante dovrà provvedere alla nomina di nuovi periti per accertare se le ferite riportate al cranio dalla piccina (eventuali scossoni dati dalla madre) sono compatibili con la causa delle morte e se le costole trovate fratturate si sono rotte a causa di lesioni provocate dalla madre o da una ostopenia che rende fragili le ossa dei neonati.
Il procedimento, ricordiamo, vede imputati la madre della piccina con l’accusa di omicidio colposo; quindi il padre e la nonna per calunnia perché secondo gli inquirenti sapevano delle responsabilità della donna quando, subito dopo le radiografie che rivelarono le lesioni sulla piccola, sporsero denuncia puntando di fatto l’indice contro il personale sanitario. 
La vicenda giudiziaria ebbe inizio ad ottobre del 2014 quando una bambina di soli due mesi morì al Santobono di Napoli. La piccolo era giunta nell’ospedale pediatrico napoletano in gravi condizioni dal San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona di Salerno. La Procura di Salerno, su richiesta dei genitori, originari di Pontecagnano, aprì una inchiesta. I pm Roberto Penna e Francesca Fittipaldi in un primo momento indagarono 40 persone tra medici e paramedici: dal barelliere che aveva messo la piccina in ambulanza, ai medici che per primi la visitarono agli infermieri che li aiutarono per finire con i sanitari che l’accolsero a Napoli. Disposto l’autopsia, l’esame rivelò che la bimba era morta a causa di alcune fratture sul cranio. Ma, a seguito di più approfonditi accertamenti, emerse che le ferite riportate dalla piccola erano antecedenti all’ultimo ricovero. Ad uccidere la piccola, secondo la Procura, sarebbe stata la mamma scuotendola con forza. Tra l’altro anche altri ossicini del suo corpicino risultarono fratturate. Accuse che la donna ha sempre respinto con determinazione, avendo dalla sua anche la fiducia del marito e della suocera. I due pm decisero dunque di archiviare l’indagine a carico dei medici e dei paramedici. 
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