Blessing e Daniel, due giovani beneficiari del progetto Sprar che la comunità ottatese ha accolto ed incluso tre anni fa, si sono sposati con rito civile. La loro unione è un inno a chi non si arrende, crede nel potere salvifico dell’amore, ripone fiducia nella fratellanza, lotta per avere un futuro migliore, ma è anche un canto di gioia rivolto a chi accoglie, ascolta, integra, include. «Una famiglia splendida che, insieme alla piccola Daniela, vive il nostro borgo, dandoci testimonianza della sofferenza vissuta nella propria Terra e delle aspettative riposte qui - racconta il sindaco Elio Guadagno che ha celebrato il rito civile - Perché è questa la sfida umana a cui siamo chiamati: dare e ricevere, al di là dei colori della pelle, della religione, della cultura. Siamo tutti fratelli». Ma partiamo dall’inizio della loro storia. Daniel e Blessing, 26 e 23 anni, si conoscono in Nigeria giovanissimi. Il loro incontro avviene in modo del tutto casuale e manifesta da subito sguardi d’intesa, lunghe chiacchierate sognando una vita insieme, spiegano gli operatori del Consorzio La Rada, responsabile del progetto Sprar. I due ragazzi sanno che lì, nel loro Paese, non hanno un futuro e sentono la pressione delle loro famiglie di origine che in Europa vedono l’unica possibilità di riscatto da un presente di povertà.
Blessing e Daniel si innamorano in Nigeria
ma il mare li separa: ora si ritrovano a Ottati

di Katiuscia Stio
Martedì 17 Novembre 2020, 06:15
- Ultimo agg. 18:21
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