Salerno, blitz nel residence a luci rosse
in quattro finiscono nei guai

Salerno, blitz nel residence a luci rosse in quattro finiscono nei guai
di ​Petronilla Carillo
Venerdì 18 Novembre 2016, 07:25 - Ultimo agg. 08:35
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Sul sito web del residence Arechi in via Madonna di Fatima a Pastena, le recensioni sono tutte ottime. Soprattutto perché, dicono alcuni, si può godere delle vicinanza del mare. Ultimamente, tra gli annunci, c’era la possibilità di avere un appartamento in offerta, una piccola riduzione di prezzo (forse solo uno specchietto per le allodole) ma, cliccando sulle foto, l’unica visibile ritrae un lungo corridoio grigio e bianco. Dell’interno nulla. È qui, tra queste mure, in questi appartamenti con nomi singolari che richiamano alcune zone della città (Vicolo della Neve, Ponte del diavolo e Fornelle, giusto per fare un esempio), che si consumava il sesso a pagamento. A cinque stelle. 

Quando i carabinieri della compagnia Salerno hanno fatto irruzione, su ordine del sostituto procuratore Elena Guarino, vi hanno trovato tre prostitute, una di queste era «a lavoro» con un cliente, un professionista abbastanza noto in città. E anche falcoltoso, dal momento che all’interno dell’alcova, i militari del maggiore Paolo Rubbo e del tenente Bartolo Taglietti, vi hanno trovato diecimila euro in contanti. Un dettaglio, questo, che lascia supporre che il cachet fosse abbastanza elevato. Altri settemila era in possesso di un’altra donna. 
Tre in tutto le prostitute, due brasiliane ed una italiana. Tutte molto belle e truccate con gusto. Ma nel mirino della Procura finisce anche il proprietario del residente, ex hotel Kappa, sul cui capo pende ora la possibilità di avere una denuncia per favoreggiamento. Per il momento è stato solo interrogato. I carabinieri sono a lavoro per capire il tariffario delle escort: per questo motivo nelle scorse ore hanno sentito diversi clienti delle tre donne. Quasi sempre gli stessi, quasi tutti della Salerno «bene» del centro. 

All’interno del residence i militari dell’Arma hanno trovato e sequestrato diversi oggetti: da giochini erotici a manette, e ancora preservativi e pillole di viagra. Queste ultime gentilmente offerte dalla casa. Nessuna traccia di droga, neanche di un po’ di fumo.

Le indagini sarebbero però soltanto alle battute iniziali e il blitz dei carabinieri segue una serie di appostamenti avvenuti nelle scorse settimane per trovare conferme alle segnalazioni dei cittadini. Gli inquirenti hanno le bocche cucite ma il sospetto è che dietro i controlli di ieri ci sia molto di più: un giro di prostituzione di alto borgo che coinvolgerebbe diverse strutture cittadine in più quartieri. E una clientela di professionisti e politici disposti anche a pagare sostanziose somme di denaro per un’ora o più di sesso.

Nella stanza utilizzata ieri mattina dalla donna brasiliana vi erano tutti i comfort del caso, compresa una bottiglia di champagne per rendere più inebriante l’incontro. Una inchiesta, questa del sostituto procuratore Guarino che potrebbe aprire uno squarcio nel perbenismo provinciale della cittadina. E portare alla luce una serie di situazioni «imbarazzanti». Ma non solo. Dietro tutto ciò potrebbe esserci una organizzazione che si occupa della gestione del sesso a pagamento un po’ come avvenuto qualche anno fa quando nel mirino della Procura finì l’hotel Italia. Ci sarebbero altri posti all’attenzione degli inquirenti. Almeno altre cinque strutture «sospette». Si spera che proprio la clientela delle tre donne possa dare un contributo importante alle indagini per capire una serie di meccanismi e di collegamenti. 
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