Bomba sotto casa, parla la sindaca di Castel San Giorgio: «Faccio tutto alla luce del sole»

Le parole della prima cittadina: «Nessun appalto consistente in ballo, niente tensioni con i dipendenti. Paura? non sono don Chisciotte»

La sindaca di Castel San Giorgio, Paola Lanzara
La sindaca di Castel San Giorgio, Paola Lanzara
di ​Paola Florio
Domenica 9 Aprile 2023, 07:00
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Paola Lanzara non sa capacitarsi. Non riesce a collegare l’attentato al piccolo condominio dove abita, con le vicende comunali di cui è protagonista come sindaco di Castel San Giorgio. È impaurita certamente, ma come al solito risoluta. «Ora dobbiamo guardare avanti - dice dopo una notte insonne e una mattinata passata a rispondere alle solidarietà giunte via messaggi e via telefono - Ho fiducia nell’opera delle forze dell’ordine e della magistratura. Loro sicuramente saranno capaci di venire a capo di questo che per me è un giallo».

Non ha avuto nessuna avvisaglia? Una telefonata strana, qualche lettera di minacce, qualche promessa di fargliela pagare per qualcosa?
«Niente di niente. Nulla che potesse far pensare ad una cosa del genere. Neanche a cose meno gravi in verità. Non riesco a spiegarlo».

Se si esclude l’opera di un folle, però, qualcosa deve essere accaduto.
«Lei è libera di non credermi ma è proprio così».
Appalti consistenti da assegnare?
«Nessuno, nel precedente mandato abbiamo assegnato appalti più che consistenti, abbiamo avviato opere per 50 milioni di euro, ma non è mai accaduto nulla. Oggi neanche il 10 per cento di quello che abbiamo avviato qualche anno fa».
Avete licenziato o avviato alla pensione anzitempo del personale?
«Neanche. Negli ultimi mesi è andata in pensione, ma per sua scelta, una dirigente, ma tutto in maniera tranquilla».
Consiglieri delusi, assessorati non assegnati?
«Ho scelto gli assessori in base al metodo democratico dei voti ricevuti. Nessuno ha nulla da rimproverarmi o da contestarmi. Tutto alla luce del sole».
L’opposizione?
«Sono stati i primi a formularmi la loro solidarietà».
Ma qualcosa avrà pur fatto, non si riceve un attentato per non aver fatto nulla...
«Ho espresso solidarietà al collega Pagano a Roccapiemonte per la bomba al suo indirizzo.

Ma lo hanno fatto anche altri sindaci chiaramente. Non penso possa essere una colpa».

Qualcosa legata alla sua attività di avvocato?
«Ho testimoniato ultimamente in un procedimento penale che riguarda il mio Comune, ma da sindaco e da avvocato, chiaramente non potevo che testimoniare la verità».
Il suo attentato segue di appena tre mesi quello al suo ex vice sindaco Giuseppe Alfano. Identico il modus operandi. Qualcosa che non va deve esserci.
«Che posso dire, spero che se davvero ci sia qualcosa, le forze dell’ordine facciano in fretta a scoprirlo e la magistratura ad assicurare alla giustizia i colpevoli. Comunque io, pur avendo scandagliato questi primi nove mesi di amministrazione del mio secondo mandato, non riesco a trovare una giustificazione. Cinque anni fa avevo intemperanze da governare e liti da sedare tra alcuni della mia stessa maggioranza, ma ora manco quello».
Ha paura?
«Certo non posso affermare di sentirmi don Chisciotte. Oltretutto non potrei esserlo. Ma con altrettanta convinzione le posso dire che se qualcuno pensava di intimidirmi ha sbagliato i suoi calcoli. Non solo non ho intenzione di indietreggiare di un centimetro, anche perché non so cosa avrei fatto di tanto grave, ma è proprio nel mio carattere reagire con durezza ad atti del genere. Sarò in prima fila insieme ai carabinieri per venire a capo di questa questione e fin da ora, se l’episodio è collegabile a vicende comunali, tutti gli atti, tutte le determinazioni, tutto ciò che abbiamo fatto, prodotto e portato a termine è a disposizione degli inquirenti».
Lei vive con i suoi figli. Sono entrambi due giovani medici. Cosa le hanno detto?
«Che sono con me e qualsiasi cosa io deciderò o farò, loro saranno al mio fianco».

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