Cadavere senza identità, slitta il dna:
il dolore dei genitori di Marzia Capezzuti

Cadavere senza identità, slitta il dna: il dolore dei genitori di Marzia Capezzuti
di Petronilla Carillo
Martedì 1 Novembre 2022, 06:40 - Ultimo agg. 15:05
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Giallo del cadavere ritrovato in un casolare di Santa Tecla a Faiano, arriva il colpo di scena il giorno del conferimento dell’incarico peritale. L’avvocato Pierluigi Spadafora, difensore di Barbara e Vito Vacchiano e di Damiano Noschese, chiede la riserva per l’incidente probatorio così l’autopsia, con annessi esami del dna, slittano di dieci giorni: questo il tempo che il legale ha per chiedere l’intervento di un giudice. Una questione di diritto che il legale spiega nel merito: «In casi come questo - precisa l’avvocato Spadafora - è il cadavere che parla ma questo corpo si trova in uno stato di avanzato stato di decomposizione. Non possiamo basare tutto sulle teorie di consulenti di parte, siano essi della procura, delle difese o delle parti civili, occorre avere un perito super partes, nominato direttamente dal giudice perché, se gli esami dovessero confermare l’identità di Marzia Capezzuti e si dovesse andare a processo, abbiamo necessità di avere dati certi e non ipotesi di parte in quanto altri esami non sarebbero possibili». Già nella giornata di oggi sarà inoltrata la richiesta all’ufficio del giudice per le indagini preliminari per l’assegnazione del fascicolo e del relativo incarico. Una decisione che «non è stata presa bene dai genitori che nella loro mente hanno e sperano ancora in una scomparsa - dichiara il legale della famiglia Capezzuti, Nicodemo - la mente li inchioda ad un realismo amara per tutti. È storia di umanità perduta, fa tremare idea che questa ragazza era pura ed ingenua possa essere stata portata al macello come si pensa e di può immaginare. Si poteva evitare, i segnali che potevano portare ad una azione c’erano tutti. E si poteva intervenire: dole il cuore, l’indifferenza ha ucciso più di tutti. Questa richiesta è nel diritto della difesa, dobbiamo aspettare». I genitori di Marzia, comunque, sono stati sottoposti al prelievo del dna già la scorsa estate. 

Il corpo ritrovato nel casolare, dunque, resterà senza identità ancora per qualche settimana.

Anche se il sospetto che possa trattarsi di Marzia sembrerebbe diventare sempre più una certezza. In fondo in quel casolare nessuno l’aveva mai cercata prima del casuale arrivo di un pastore che avrebbe segnalato la presenza di un corpo senza vita. 

Durante le indagini si era puntata subito l’attenzione su di un terreno, sequestrato proprio il giorno del ritrovamento del cadavere, di proprietà di uno degli indagati dove sono stati prelevati alcuni residui bruciacchiati che sono ora al vaglio dei Ris dei carabinieri di Roma per capire se possano aver attinenza con il caso di Marzia. Ricordiamo che, sull’avviso di accertamento tecnico irripetibile, gli indagati sono sei: Barbara Vacchiano con i figli Vito ed Annamaria; il marito Damiano Noschese, Gennaro Pagano e Gennaro Merola. Per una settimana persona, invece, procede la procura dei Minori, per il reato di sequestro di persona e maltrattamenti anche il figlio quindicenne della coppia Vacchiano-Noschese. La posizione di Vito Vacchiano, nelle carte dell’accertamento è svincolata da quella degli altri. Ad Annamaria Vacchiano, invece, non viene contestato l’omicidio ma - anche a lei - solo il sequestro di persona e i maltrattamenti. 

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Se il corpo dovesse essere quello di Marzia Capezzuti, bisognerà ricostruire bene gli ultimi mesi di via della 29enne milanese. Ma restano ancora diversi punti di domanda sul perché tutti sapevano cosa accadeva in quella abitazione di via Verdi e nessuno sia mai intervenuto. Non si può escludere anche un allargamento delle indagini su chi sarebbe dovuto intervenire e non lo ha fatto. È da giugno 2021 che si sono perse le tracce di Marzia ma la richiesta di aiuto a Chi l’ha visto arriva soltanto a settembre di quest’anno dopo aver ricevuto una notifica da parte dei carabinieri che indagavano prima sulla scomparsa e poi sull’omicidio della figlia.  

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