Avevano scelto il Cilento per realizzare il loro paradiso fiscale. Per il sodalizio nato in Calabria ed operativo nel Nord Italia è scattato un sequestro preventivo milionario. Sequestrate ville, auto di lusso orologi di valore ed opere d’arte. A finire nei guai sei soggetti, tra commercialisti ed amministratori di una società di Milano, ritenuti a vario titolo responsabili di un’evasione fiscale quantificata in oltre 2 milioni e mezzo di euro. Le prime indagini sono state avviate nel 2016, dalle fiamme gialle di Vallo, insospettite dal fatto che un imprenditore aveva spostato nel piccolo Comune di Laurino la sede di una delle sue imprese, operante nel settore dell’impiantistica termica. Del centro cilentano è originaria la moglie di uno dei membri del sodalizio a sua volta originario della Calabria. Un trasferimento anomalo e, soprattutto, avvenuto solo sulla carta. Come riscontrato infatti dai militari, nel corso di un sopralluogo, presso il nuovo indirizzo non vi era alcuna traccia dell’azienda.
LEGGI ANCHE Meno tasse per il ceto medio. Recovery, c’è il piano: giù l’Irpef sui redditi tra 40 e 60 mila euro
Non un’insegna o una cassetta postale, tantomeno un locale o un magazzino che ne provasse l’operatività.