In tanti hanno scelto il Museo della memoria e della Pace Giovanni Palatucci di Campagna per ricordare e celebrare il giorno della Liberazione. Tantissimi anche i ragazzi, le famiglie. In quello che, durante il secondo conflitto mondiale, fu un campo di internamento, oggi vi sono le tracce di una storia che viene ricordata a fermata in tante immagini e con attività multimediali che fanno entrare dentro il visitatore quel periodo terribile. Il vissuto degli internati, le paure, ma vicinanza della popolazione di Campagna, tutto è contentuto in questo luogo che vide migliaia di persone rinchiuse. Tra il 1940 ed il 1943 il convento di S. Bartolomeo e della Concezione furono la casa di ebrei provenienti dalla Germania, dall'Austria, dalla Polonia, dalla Cecoslovacchia e dalla Dalmazia. Qui anche alcuni cittadini inglesi, francesi, russi, turchi, rumeni ed ebrei italiani.
Sono arrivati visitatori da tutta la Campania, tante famiglie, anche un gruppo di ciclisti che da Salerno sono giunti a Campagna, rimanendoci fino al pomeriggio. Un gran lavoro per i ragazzi del servizio civile, i volontari, il Comitato Palatucci. «È stata una bellissima giornata che ci fa capire come siamo nel solco giusto - dice Marcello Naimoli, direttore del Museo - Continua un trend positivo. In un mese sono venute anche due università americane, l'università di Roma e Firenze, a fare una lezione su Palatucci nel Museo. E tante sono le prenotazioni per i prossimi giorni, in concomitanza del primo maggio».
La liberazione a Campagna:
tanti giovani al Museo della memoria
di Margherita Siani
Mercoledì 25 Aprile 2018, 19:50
1 Minuto di Lettura
© RIPRODUZIONE RISERVATA