Campania, il Covid rientra a scuola:
colpiti bimbo e maestra in due sedi

Campania, il Covid rientra a scuola: colpiti bimbo e maestra in due sedi
di Nello Ferrigno, Laura Naimoli
Venerdì 15 Gennaio 2021, 08:31 - Ultimo agg. 09:21
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Distanziamento, mascherina e gel ma il virus è entrato nelle aule. È successo in due scuole dell'infanzia a Eboli e a Nocera Inferiore. Un bambino di tre anni e una maestra sono risultati positivi al Covid-19. Dopo appena quattro giorni dalla ripresa delle lezioni in presenza le due scuole hanno dovuto alzare bandiera bianca: quarantena, aule chiuse, sanificazione, didattica a distanza. A Nocera Inferiore la scuola coinvolta è il plesso Santa Chiara di via Grimaldi che fa parte del Terzo Istituto Comprensivo. L'altra mattina la dirigente scolastica Maria Ventura è stata informata della positività di un'insegnante, sta bene e non ha i sintomi della malattia. Immediatamente sono scattate le procedure previste dalla normativa anti Covid. 


LA PROFILASSI

Alcuni alunni e docenti sono stati posti in quarantena, avviata la didattica digitale integrata, aule vuote per provvedere alla sanificazione. L'insegnante ha scoperto di essere positiva al Covid dopo essersi sottoposta allo screening organizzato dall'Asl Salerno e dall'amministrazione comunale. Secondo i dati, su 100 tamponi processati, uno solo è risultato positivo, quello dell'insegnante. «Abbiamo sanificato i locali - ha comunicato la preside - e lunedì riapriremo alcune sezioni». A Eboli, invece, è stato un bambino ad aver contratto il Covid. Il piccolo frequenta la classe dell'infanzia del plesso Molinello dell'Istituto Comprensivo Giacinto Romano. L'alunno era rientrato a scuola insieme ai suoi compagni, per fortuna solo quattro, lunedì scorso così come da disposizioni del commissario prefettizio Antonio De Iesu. All'inizio nessun sintomo, poi la spiacevole sorpresa. Le sue condizioni non destano particolari preoccupazioni. Si è in attesa dei risultati dei tamponi effettuati agli altri bambini e alle due insegnanti. La speranza è che i pochi giorni trascorsi insieme non siano stati sufficienti alla trasmissione del virus. L'episodio ha riacceso le polemiche tra chi vorrebbe le scuole aperte e chi, invece, è più propenso a continuare la didattica a distanza. Senza un compromesso non si troverà un accordo e si rischia di avere classi mezze piene o mezze vuote. In alcune classi, attualmente in dad, ci sono bambini positivi. Questo conferma, in qualche modo, la teoria secondo cui la scuola non sarebbe il luogo del contagio, ma, per contro, si può immaginare che l'infezione possa essere diffusa più facilmente tra i banchi. Intanto, dal prossimo lunedì 18 gennaio, torneranno in aula gli alunni delle restanti classi della primaria. Non tutti, però. Resteranno ancora a casa gli studenti dei plessi Berniero Lauria e della Pietro da Eboli dell'Istituto Gonzaga. Nonostante gli sforzi di De Iesu e dell'ufficio manutenzione del Comune, con Francesco Mandia in testa, non si riesce a riparare la caldaia, il pezzo da sostituire è introvabile.

Pare infatti che l'apparecchio sia obsoleto e ormai fuori produzione, ricambi compresi. 


LE PROPOSTE

Intanto arrivano le proposte per garantire al mondo scolastico maggiore serenità e, soprattutto, una ripartenza senza continue sospensioni. Vincenzo Stile (foto sotto), medico pediatra e consigliere comunale del gruppo consiliare Nocera Coraggiosa, alla vigilia della riapertura delle scuole dopo le vacanze natalizie, aveva formulato alla Regione Campania la proposta di sottoporre, immediatamente dopo il personale sanitario, quello scolastico. «La vaccinazione dei docenti e del personale scolastico - ha sottolineato Stile - è strategica per il mantenimento delle lezioni in presenza. Gli studenti fino ai 16 anni non verranno vaccinati, ma i professori sì e al più presto. Infatti molti docenti insegnano in più classi e basta uno solo di loro positivo per mettere in quarantena diverse classi e sezioni. Per questo motivo quando un docente è positivo, oltre alle classi che vanno in quarantena, si generano anche problemi di orario e buchi da coprire in altre classi con enormi difficoltà per i dirigenti scolastici. Se si vuole che la scuola funzioni veramente è prioritario vaccinare tutto il personale scolastico al più presto possibile, siamo nella fase vaccino, altro che banchi con le rotelle». Una proposta simile è stata avanzata in consiglio regionale da Tommaso Pellegrino di Italia Viva. «I bambini - ha detto - stanno pagando il prezzo più alto della pandemia. Vaccino per il personale della scuola e tamponi rapidi per i nostri ragazzi per riportarli a scuola con la massima sicurezza possibile». 

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