Barelle nei corridoi, pazienti in attesa in pronto soccorso per ore, medici pronti a chiedere il trasferimento presso altri nosocomi, reparti che rischiano la chiusura ed altri già con posti letto ridotti come l’Utic. «Siamo oltre il limite. Calpestata la dignità dei pazienti e di tutto il personale». Dicono i camici bianchi col peso di turni insostenibili. È il crollo dell’ospedale di Sarno e la denuncia che arriva da più parti. Fallita ogni misura di potenziamento e supporto, perché ogni azione prospettata in questi mesi non è mai divenuta un atto pratico. Anzi, pare siano in arrivo misure ancora più gravi: si potrebbe avere un solo medico in pronto soccorso per il turno di notte. Un ospedale impoverito di risorse umane e mezzi, mortificato da rassicurazioni col contagocce ed interventi concreti che non si realizzano. Ed i pazienti stazionano sulle barelle.
La denuncia che arriva dai sindacati è gravissima. Bisogna fare presto, ora che è già tardi. Lo dicono i pazienti, fanno eco i medici e gli infermieri. Lo evidenziano i sindacalisti con note durissime. «Ci sono barelle nei corridoi delle unità operative». Così dalla Cisl Fp di Salerno, Andrea Pastore, coordinatore Area Centro Nord, Alfonso Della Porta, segretario provinciale. «Numerose denunce pervenute in merito alla cattiva gestione dei ricoveri, pazienti sulle barelle nei reparti, esprimiamo totale disappunto sull’operato della direzione. La gestione del personale è sfuggita di mano; con la nuova organizzazione sono comparse barelle nei reparti, come nell’unità coronarica, situazione non tollerabile sia a tutela dei diritti delle persone che a salvaguardia dei lavoratori. Totale assenza di programmazione aziendale, uno stallo intollerabile ed insostenibile per una complessa azienda sanitaria che sta mortificando la professionalità degli operatori. È necessario riorganizzare i servizi, altrimenti si determinerà lo stato di agitazione del personale».
La carenza di personale è divenuta la falla che di fatto sta facendo affondare un ospedale tra i più moderni della Campania, che serve un bacino di utenza a cavallo tra le province di Salerno e Napoli, un importante riferimento della rete di emergenza urgenza.