Carburante adulterato con oli pesanti,
denunciato il gestore dell'impianto

Carburante adulterato con oli pesanti, denunciato il gestore dell'impianto
di Petronilla Carillo
Martedì 28 Luglio 2020, 06:00 - Ultimo agg. 09:11
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Carburante adulterato con oli pesanti, nocivo per i motori delle vetture ma anche illegalmente messo sul mercato. Non ci hanno messo molto i finanzieri della I compagnia Salerno, agli ordini del capitano Antonio Martino, per individuare la pompa bianca fuorilegge a Pontecagnano Faiano. Quell’impianto, difatti, è finito nel mirino nell’ambito di una serie di controlli predisposti dal generale Danilo Petrucelli del comando provinciale di Salerno. E così, una volta raccolti tutti gli elementi, i militari delle fiamme gialle hanno presentato il fascicolo in procura e di qui è partita la richiesta all’ufficio gip per un provvedimento di sequestro che è stato eseguito nei giorni scorsi. Il gestore dell’impianto, M. E., è stato denunciato all’autorità giudiziaria per i reati di contrabbando di oli minerali e frode in commercio.

I sigilli sono stati apposti ad un impianto stradale di distribuzione di carburanti e a circa 5.000 litri tra gasolio, benzina ed olio lubrificante. 

Il provvedimento del gip scaturisce da una verifica fiscale in materia di accise sui prodotti energetici svolta, con il coordinamento del Gruppo di Salerno, che hanno riscontrato una serie di anomalie nella gestione del distributore, appartenente al circuito delle cosiddette pompe bianche. I successivi sviluppi investigativi hanno poi messo in luce lo stoccaggio di carburante in quantità superiore alla capienza massima dei serbatoi, conseguenza degli artifici contabili con i quali il responsabile aveva cercato di giustificare cartolarmente l’acquisto di prodotto in contrabbando. Le successive analisi chimiche eseguite, presso i laboratori specializzati dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, sui campioni prelevati durante l’intervento hanno evidenziato la non conformità dei prodotti, e la presenza di alte concentrazioni di oli pesanti, destinati ad usi diversi dalla carburazione e combustione. L’acquisto e la vendita in contrabbando, come pure l’illecita miscelazione dei carburanti, consentivano al distributore di praticare prezzi notevolmente più bassi rispetto alla media del mercato, alterando le regole di leale concorrenza a scapito degli imprenditori onesti del settore. 
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