Cariello, corruzione ed abuso: il gup
riconosce parte lesa Eboli e Cava

Cariello, corruzione ed abuso: il gup riconosce parte lesa Eboli e Cava
di Petronilla Carillo
Venerdì 9 Aprile 2021, 06:25 - Ultimo agg. 08:03
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Trenta giorni per la trascrizione peritale delle intercettazioni telefoniche e l’ammissione alla costituzione di parte civile dei comuni di Cava de’ Tirreni e di Eboli (avvocati Enrico Farano e Giovanni Sofia) oltre che di un candidato al concorso per istruttore amministrativo indetto dall’Ente metelliano. Concorso per il quale l’ex sindaco di Eboli, Massimo Cariello, secondo l’accusa, avrebbe raccomandato una sua persona, la figlia del consigliere comunale La Brocca. Sono questi i punti cardine della prima udienza preliminare a carico di Cariello ed altre tredici persone accusate, a vario titolo, di abuso d’ufficio, violazioni in materia urbanistica, corruzione con recidiva, falsità ideologica, rivelazione ed utilizzazione di segreti d’ufficio. Oltre all’ex primo cittadino il pm Francesco Rotondo ha chiesto il processo anche per l’imprenditore Gianluca La Marca, Roberto e Simone Birolini, Francesco Sorrentino, Vincenzo D’Ambrosio, Annamaria Sasso, Agostino Napoli, Emilio Grippa, Giuseppe Barrella, Francesco Siano, Giuseppe La Brocca, Gennaro La Marca, Vitantonio Marchesano. 


Sotto il faro della giustizia, le presunte irregolarità nel rilascio di permessi autorizzativi a due imprenditori (i Birolini) che hanno potuto realizzare un impianto industriale in zona agricola soggetta a vincolo paesaggistico.

E sempre in materia urbanistica, riflettori accesi anche sull’ampliamento dell’insediamento produttivo del caseificio Tre Stelle di La Marca: una variante al Pip, avendo innalzato del 20% l’indice di fabbricabilità fondiario. Vicenda contestata a Barrella, Gianluca La Marca (per l’accusa amministratore di fatto e socio della Tre Stelle, srl il cui rappresentante legale è Gennaro La Marca); Grippa, responsabile del procedimento e Siano progettista. Per questo capo di imputazione, per Cariello si procede separatamente, come per l’altro capo di imputazione relativo al concorso indetto dal Comune di Cava, per il quale il funzionario Sorrentino forniva gli argomenti della prova di esame, offrendosi di modificare le risposte della candidata, figlia del consigliere comunale La Brocca. Stessa cosa avrebbe fatto con Marchesano. 

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