Caro energia in classe, il prefetto
ai presidi: «Sì alla settimana corta»

Caro energia in classe, il prefetto ai presidi: «Sì alla settimana corta»
di Gianluca Sollazzo
Mercoledì 19 Ottobre 2022, 08:32 - Ultimo agg. 18:55
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Sabato libero per risparmio energetico. È quanto emerso dalla riunione in Prefettura che si è tenuta lunedì tra il prefetto, Francesco Russo, il provveditore dell'Ufficio scolastico, Mimì Minella, i rappresentanti delle aziende di trasporto locale, della Provincia e dell'Università di Salerno. Le scuole del salernitano, su invito dell'Ufficio scolastico, sono chiamate da ieri ad esprimersi sulla fattibilità dell'ipotesi settimana corta. I presidi dovranno anche segnalare si apprende - eventuali problematiche relative al trasporto pubblico locale. Contestualmente sono stati invitati i presidi ad adeguare gli orari di uscita dalle scuole per agevolare il ritorno a casa degli studenti. Ma la vera novità è la soluzione, prospettata dalla Prefettura, in merito al sabato libero con settimana corta di 5 giorni di lezione per ovviare all'inverno freddo e fronteggiare il caro energia connesso alla guerra in Ucraina.

Un passo importante che punta a dare una soluzione ai due problemi: frenare il caro bollette per l'energia e il riscaldamento e venire incontro ai 16mila studenti pendolari che stanno vivendo molte difficoltà in questo primo scampolo di anno scolastico.

Andare a scuola su 5 giorni e non su 6 rappresenterebbe un risparmio sostanzioso in termini di energia ma anche una soluzione al disagio dei bus. Ovviamente tutto passa per un potenziamento delle corse che, a detta dei presidi, è inevitabile. 

«La settimana corta la facciamo già - dichiara Claudio Naddeo, leader provinciale dell'Associazione nazionale presidi nonché rettore del Convitto Tasso-Trani di Salerno - La toglierei se può essere una soluzione per far coincidere gli orari dei bus. Il problema più serio è quello dei trasporti per i pendolari. Ci troviamo con orari insostenibili e molti nulla osta. Nella mia scuola abbiamo spostato l'orario di ingresso per venire incontro alle esigenze delle famiglie. Ma le corse vanno in maniera inversamente proporzionale con le esigenze dei ragazzi. Sottolineo rincara Naddeo - la difficoltà enorme dei ragazzi. Non riusciamo a modulare un orario scolastico che consenta a tutti gli studenti di frequentare le lezioni senza essere costretti a stare per strada fino al tardo pomeriggio. Noi abbiamo il vincolo di rispettare il monte orario al quale non possiamo derogare. Servono attivazioni di nuove corse e non soppressioni. Alcune zone sono scoperte, penso a Bracigliano e Montecorvino Rovella che sono completamente scoperte». I presidi sono in procinto di dare una risposta formale alla proposta prefettizia. Molti sono divisi. «La settimana corta sarebbe auspicabile e l'organizzazione ne beneficerebbe sia sul fronte della dislocazione dei collaboratori sia dei prof - riflette Lea Celano, preside dell'Istituto superiore Genovesi Da Vinci - Il problema sono le famiglie che sono organizzate per non far tornare tardi a casa i propri figli. Sarebbe oneroso per gli istituti tecnici che dovrebbero uscire più tardi. Inoltre si dovrebbero istituire corse per alunni che arrivano da Vallo della Lucania e dal Cilento. Sono consapevole che un giorno in meno sarebbe un grosso risparmio energetico».

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Nel Salernitano il 60% delle scuole fa già la settimana corta. Nel capoluogo molte scuole sono pronte a dire sì alla proposta della settimana corta. Ma resta il problema dei tempi visto che l'anno scolastico è avviato. «Ho su infanzia e primaria la settimana corta, stiamo valutando la corta per tutti, anche alle medie», annuncia Vitalba Casadio, preside del comprensivo Monterisi di Salerno. Al Tasso c'è già la settimana corta. «Noi siamo già attivi su questo punto ed è secondo me un sicuro risparmio di energia e riscaldamento», afferma Carmela Santarcangelo. Renata Florimonte, preside liceo artistico Sabatini Menna boccia la proposta. «Rispetto agli altri licei abbiamo un significativo monte ore annuo e un tasso di pendolarismo assai elevato, non è una soluzione organizzativa attuabile», dice Florimonte. «Se è una richiesta per il risparmio energetico ci adegueremo ma quello che mi sta a cuore sono le esigenze dell'utenza ovvero di coloro che hanno scelto la settimana col sabato scolastico per problemi di famiglia», osserva Flavia Petti, preside del comprensivo Tasso di Salerno. Al De Sanctis di Salerno, la preside Cinzia Guida apre alla proposta, ma non nega difficoltà. «Tutto è fattibile dice Guida - si tratta di rivedere l'orario, l'organizzazione scolastica e anche quella familiare. La scuola su 5 giorni significa stravolgere diverse cose. Non sarà facile ad anno iniziato ma se le disposizioni saranno in tal senso procederemo ad organizzarci secondo le indicazioni». Per Ornella Pellegrino, preside alberghiero Virtuoso, «la settimana corta è difficilmente applicabile a scuole grandi e ai professionali in particolare modo. Avremmo problemi a gestire le attività di laboratorio».

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