Carrarmati al porto di Salerno,
tanta paura ma è un rientro dall'estero

Carrarmati al porto di Salerno, tanta paura ma è un rientro dall'estero
di Petronilla Carillo
Martedì 17 Marzo 2020, 06:00 - Ultimo agg. 07:35
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Giovedì scorso un primo assembramento di carrarmati con bandiera a stelle e strisce aveva «spaventato» i salernitani. Al porto, decine e decine di marines e militari americani aveva (quasi) fatto temere una invasione. Ieri nuova ondata di mezzi militari, uno dei quali con bandiera italiana. Qualcuno ha pensato che si trattasse dell’esercito richiesto dal sindaco Vincenzo Napoli, qualcun altro si è meravigliato della presenza (anche in questo caso) dei carrarmati. Dopo le restrizioni ancora più «ristrette» - rispetto a quelle previste dal decreto Conte - imposte dal governatore De Luca, qualcuno ha pensato ad una vera e propria militarizzazione del territorio da parte del presidente della giunta regionale, pronto a stanare quanti non «rispettano» le limitazioni. 

Invece è tutto soltanto un misunderstanding. In entrambi i casi si tratta di truppe in partenza (quelle americane) verso una nuova missione, in arrivo nel caso dei mezzi militari italiani, sbarcati al porto di Salerno e diretti verso le proprie caserme. 

Alcune navi militari sarebbero state dirottate su Salerno per ragioni logistiche, grazie alle immediate vicinanze del porto agli snodi autostradali cosa che, in periodo di Covid-19, è stata ritenuta la soluzione più pratica e sicura. Missioni di routine all’estero, combinate all’esercitazione Defender Europe 20, ultimo tassello dell’esercitazione Nato (voluta dagli States) in chiave anti-russa, che vede un inevitabile movimento di forza armate sul nostro territorio. Una esercitazione programmata da un anno, ben pubblicizzata, alla quale però l’Italia non partecipa proprio a causa della pandemia. 

Insomma, i salernitani non hanno nulla da temere.
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