Case e chiese ostruite da montagne
di rifiuti: «Nel centro storico vincono gli incivili»

Case e chiese ostruite da montagne di rifiuti: «Nel centro storico vincono gli incivili»
di Barbara Cangiano
Martedì 14 Giugno 2022, 09:19
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Da quattro giorni l'ingresso della chiesa di San Crispino e San Crispiniano, in via dei Canali, è ostruito da una pila di rifiuti di ogni genere. Si va dai bustoni di indifferenziato alle cassette di polistirolo usate in pescheria, da qualche indumento non più utilizzabile a sedie che hanno smesso di svolgere la loro funzione. In via Tasso c'è un divano, su cui di tanto in tanto giocano a rincorrersi i topi. In via Porta Rateprandi, sul pavimento imbrattato di vernice che non ha risparmiato neppure la storica chiesa di Sant'Andrea de Lavina, giacciono cartoni e sacchi di organico sfregiati e maleodoranti. L'elenco potrebbe continuare a lungo, perché ieri mattina il centro storico di Salerno si è risvegliato ancora più sporco e nauseabondo dei giorni scorsi, scatenando le polemiche di residenti e commercianti.

«Ogni anno va sempre peggio - sbotta Dario Renda del comitato territoriale Salerno mia - Inutile puntare il dito contro Salerno Pulita o l'inciviltà degli abitanti, il problema reale, secondo me, è che andrebbero organizzate delle operazioni di prevenzione mirate. Interventi spot non servono a nulla, tantomeno multe una tantum che nessuno degli interessati pagherà. Bisogna trovare il modo di tenere realmente sotto controllo il territorio, perché le segnalazioni ormai arrivano da ogni zona: anche largo San Petrillo è una discarica a cielo aperto come via Porto».

Annalisa Spatola, che da tempo risiede in vicolo degli Amalfitani, non usa mezzi termini: «Qui è un disastro - commenta - Nel quartiere convivono varie anime e puntualmente, mentre c'è qualcuno che si preoccupa di tenere pulito, qualcun altro si disfa con grande nonchalance di bustoni di spazzatura e mobili rotti. Con il caldo di questi giorni, poi, iniziano ad arrivare topi e blatte, quindi la situazione è non solo imbarazzante, ma ai limiti della decenza. Credo che servirebbe rieducare i salernitani al senso civico».

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Chiara Natella, che puntualmente si preoccupa di ripulire l'area dei Barbuti dove ogni week end comitive di ragazzi abbandonano scarti alimentari, bottiglie e cicche, ogni sabato sera si preoccupa di liberare l'ingresso del suo portone, a una manciata di passi dal Duomo, «da ventiquattro bottiglie di Heineken che qualcuno getta puntualmente qui. Sembra paradossale ma è così: tocca a me e ai miei familiari preservare l'ingresso, anche perché trattandosi di vetro i bambini potrebbero farsi del male. Che costa raggiungere una campana? È proprio una questione di mentalità». In via Porta Rateprandi si procede a fasi alterne, spiega Giovanna Montera: «Siamo ostaggio delle erbacce che ormai hanno invaso le pareti degli edifici - dice - Ogni tanto troviamo un materasso, ogni tanto una discarica, alle volte ci va meglio. Nel caso di specie è che non c'è nessun controllo su chi prende in fitto gli appartamenti di questa zona».

Nella maggior parte dei casi si tratta di extracomunitari e, ad ogni nuovo ingresso, c'è tutta la biancheria e il mobilio da rinnovare. Luca Romeo è tranchant: «Abito in via Tasso e siamo già sommersi da topi, vespe e blatte, perché nessuno viene mai a lavare e disinfettare le strade e a ogni passo che fai trovi un sacchetto - denuncia - A questo punto l'unica è fare da soli. La mattina mi metto personalmente a gettare alcol all'ingresso della mia abitazione e ho disseminato esche perché l'anno scorso mi sono ritrovato in cucina ratti di grosse dimensioni. Ho un bambino piccolo e non voglio più correre questi rischi. Quindi se l'amministrazione o l'Asl sono inefficienti, io provvedo da solo». Ma il far west non fa bene a nessuno e si aspetta l'arrivo delle guardie ambientali affinché possano supportare gli agenti della polizia municipale e dare seguito a quanto annunciato dall'assessore alla sicurezza Claudio Tringali: inasprire le sanzioni sperando che questo possa fungere da deterrente per i comportamenti scorretti.
 

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