Cava, ascoltati i familiari ma la morte
di Alfonso è avvolta dal mistero

Cava, ascoltati i familiari ma la morte di Alfonso è avvolta dal mistero
di Simona Chiariello
Martedì 1 Giugno 2021, 08:16 - Ultimo agg. 2 Giugno, 20:53
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Ascoltati i familiari della fidanzata, sequestrato il suo cellulare e il pc. I carabinieri sono alla ricerca del motivo che avrebbe spinto Alfonso Fasano, 26enne, figlio del proprietario dell'agriturismo Colle Maiano a Dragonea, a togliersi la vita, domenica mattina a casa della ragazza. Suicidio: questa resta l'ipotesi più accreditata dagli investigatori. Nella mattinata di ieri la salma del giovane è stata trasferita dall'obitorio del Santa Maria dell'Olmo all'Umberto I di Nocera Inferiore dove resta a disposizione dell'autorità giudiziaria, in attesa che il magistrato sciolga la riserva. Intanto i carabinieri del reparto territoriale di Nocera, diretti dal colonnello Rosario Di Gangi, continuano le loro indagini perché l'inchiesta resta aperta.

Da domenica mattina i militari sono a lavoro per ricostruire un puzzle che a molti è apparso complicato. Tante domande a cui cercare una risposta, anche perché Alfonso Fasano era da tutti considerato un ragazzo solare con tanta voglia di vivere. E così i carabinieri hanno riavvolto il nastro, dalla sera di sabato fino a domenica mattina. Sabato sera Alfonso e la sono a lavoro nell'agriturismo del padre di lui. Alla chiusura, il giovane riaccompagna la ragazza a casa a San Giuseppe al Pozzo e decide di restare lì a dormire, come era capitato già altre volte prima. Poi, poco dopo le 7, si sarebbe consumata la tragedia. Alfonso si sarebbe svegliato ed in preda ad un raptus avrebbe preso un coltello da cucina e alla presenza della fidanzata e dei suoceri si sarebbe accoltellato alla gola.

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Non uno, ma più fendenti.

Il padre di lei sarebbe intervenuto per fermarlo, senza riuscirci. Quando arrivano i sanitari del 118, Alfonso è in fin di vita, il suocero ha il braccio insanguinato e anche altri familiari avrebbero riportato alcune ferite, tanto da ricorrere alle cure del pronto soccorso. Per il giovane non c'è nulla da fare. All'arrivo in ospedale è già morto: la cartella clinica indica codice nero. I soccorritori ed i sanitari del Santa Maria dell'Olmo restano sconvolti dalla scena straziante che appare ai loro occhi. Per tutta la mattina di domenica la salma resta sotto sequestro all'interno della stessa sala di prima emergenza, solo nel primo pomeriggio di domenica viene trasferita nella camera mortuaria. I militari, coordinati dal colonnello Di Gangi, sequestrano l'arma e fanno un primo sopralluogo nella casa della ragazza. Poi ascoltano i familiari di lei così come i parenti di Alfonso. Le testimonianze ed i riscontri sembrano condurre su un'unica pista: suicidio. Nella mattinata di ieri la salma è stata trasferita all'ospedale Umberto I di Nocera Inferiore in attesa delle decisioni del magistrato.

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