Quattro anni, travolto con il padre
dallo scooter: è in prognosi riservata

Quattro anni, travolto con il padre dallo scooter: è in prognosi riservata
di Simona Chiariello
Domenica 23 Settembre 2018, 14:00
3 Minuti di Lettura
CAVA DE' TIRRENI - L'ha preso in braccio, forse per essere più sicuro, ma non è bastato. All'altezza della località Tengana, sulla strada statale, una ragazza, alla guida di uno scooter, non li ha visti e li ha travolti. Padre, 40enne oncologo all'ospedale Pascale di Napoli, e il figlioletto di appena 4 anni sono finiti, ancora abbracciati, sull'asfalto. Ad avere la peggio il piccolo che ha battuto la testa, procurandosi un trauma cranico ed uno grave addominale. Le sue condizioni restano serie. Il bambino ricoverato nel reparto di chirurgia pediatrica del San Leonardo è sotto osservazione. La prognosi resta riservata.

Una tragica fatalità, causata da un raggio di sole che ha accecato la giovane scooterista, sedicenne di Cava, o la pericolosità di un tratto di strada, a cui più volte è stato dato l'appellativo di killer? Tante domande ed altrettante polemiche, ma in queste ore c'è soprattutto ansia e paura per le sorti del piccolo, investito mentre era in braccio a suo padre. Erano poco prima delle 10 di un sabato festivo per papà, medico oncologo all'istituto per i tumori Pascale a Napoli. Da Salerno, dove vivono, erano diretti a Cava per recarsi dal veterinario di famiglia. L'uomo avrebbe deciso di parcheggiare per poi proseguire a piedi. Avrebbe preso il bambino in braccio e poco dopo il passaggio, contrassegnato dalle strisce bianche, avrebbe attraversato. Pochi passi ed è sopraggiunto lo scooter, guidato da una studentessa 16enne di Cava. Il motorino li ha travolti: papà e figlioletto sono finiti sull'asfalto. Si è subito pensato al piccino. Il padre ha riportato, infatti, solo qualche contusione, lo stesso per la ragazza, ferita lievemente ad un piede. A prestare per primo i soccorsi è stato proprio il veterinario, amico dell'oncologo. Sul posto sono giunti i vigili urbani e gli operatori del 118. Il bambino ha dato i primi segni di malessere, riconducibili ad un trauma cranico. L'ambulanza della Croce Bianca ha trasportato il piccolo al vicino ospedale Santa Maria dell'Olmo. I medici del pronto soccorso hanno avviato gli esami di routine. Da un prima tac sarebbe emersa la presenza di liquido nell'addome, tale da rendere necessaria una nuova con contrasto, ma l'attrezzatura si è rotta, come per altro accade spesso, nonostante le continue denunce e segnalazioni. I sanitari hanno disposto il trasferimento al San Leonardo dove è ora ricoverato in chirurgia pediatrica. Il piccolo è tenuto sotto osservazione.
 
Un primo bollettino medico parla di un grave trauma addominale: la prognosi resta riservata. La paura e lo choc per l'incidente ha lasciato il posto a rabbia e polemiche. C'è chi ha accusato il ritardo nei soccorsi per l'arrivo dell'ambulanza, ma gli stessi operatori hanno spiegato che la loro sede si trova nella parte opposta della città. I tempi impiegati sarebbero fisiologici dall'attivazione della centrale operativa al luogo dell'incidente. Secondo molti ha pesato sull'emergenza il trasferimento della sede del Saut (118) dal centro cittadino in periferia. Ma non solo la: Tac in ospedale a Cava era guasta. Per fortuna i tempi del trasferimento a Salerno non rischiano di inficiare la guarigione.
© RIPRODUZIONE RISERVATA