Certificati medici falsi per gli usurai,
al processo spunta un medico

Certificati medici falsi per gli usurai, al processo spunta un medico
di Nicola Sorrentino
Lunedì 12 Novembre 2018, 12:53
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SCAFATI - Nel processo per estorsione ed usura per una famiglia di Scafati, spunta anche la figura di un medico che avrebbe prodotto falsi certificati. La circostanza è emersa la settimana scorsa, durante l'udienza celebrata dinanzi al collegio presieduto dal giudice Raffaele Donnarumma, a Nocera Inferiore. Il processo vede alla sbarra diverse persone imputate di reati quali usura ed estorsione, con le vittime localizzate tra Scafati e Angri. Dalla testimonianza degli agenti di polizia giudiziaria, chiamati ad illustrare la genesi dell'inchiesta, è emersa la presenza di un medico che avrebbe prodotto dei falsi certificati per far evitare il carcere ad Antonio Davide, imputato, e far ottenere gli arresti domiciliari a Raffaele Porpora. Un aspetto ora vaglio del collegio e del pubblico ministero, generato dall'ascolto di alcune intercettazioni oggi parte integrante dell'indagine condotta dalla procura di Nocera Inferiore. Durante l'udienza, le vittime hanno riferito di tassi di interesse che avrebbero raggiunto anche il 20 per cento in un mese. Chi non pagava, rischiava grosso, come le minacce di morte promesse anche ai familiari di ognuna di loro. Secondo le contestazioni formulate dalla Procura, il gruppo prestava denaro a chi ne aveva bisogno, per poi pretendere indietro anche il triplo della cifra. L’indagine, risolta nel giro di sei mesi, partì il 22 giugno 2017, quando alla sezione di polizia giudiziaria si presentò una delle vittime, finita nel giro dei “cravattari”. Quell'uomo raccontò di anni di usura subita da Elvira De Maio e delle difficoltà di copertura degli interessi, che portarono finanche a minacce di morte da parte di suo figlio, Raffaele Porpora. 
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