I giudici francesi riaprono il caso della morte di Mario Fusco, lo chef cilentano morto in un incidente a Montpellier

Lo chef cilentano ritrovato dopo otto giorni dall’incidente a Montpellier, dubbi e anomalie riportati un ricco dossier: aveva ancora in casco in testa ma i guanti erano appoggiati per terra

La gendarmeria francese a lavoro sulle immagini di videosorveglianza
La gendarmeria francese a lavoro sulle immagini di videosorveglianza
di Pasquale Sorrentino
Sabato 22 Aprile 2023, 07:00
3 Minuti di Lettura

La Magistratura francese ha deciso di riaprire le indagini sulla morte di Mario Fusco, avvenuta nel marzo del 2020 nei pressi di Montpellier in seguito a un incidente stradale. La pressione della famiglia del trentenne chef cilentano e l’opera dell’avvocato Massimo Puglia e dell’esperto di ricostruzione di incidenti stradali, Giuseppe Pisano, ha fatto sì che i giudici transalpini decidessero di riaprire il caso.

La comunicazione della decisione in una missiva degli avvocati francesi che in questa triste storia e in questa lotta per la giustizia stanno collaborando con lo studio legale di Puglia. Alla famiglia di Fusco e all’avvocato del Foro di Lagonegro-Sala Consilina, i legali Marcel Lobier e Isabelle Mimran hanno fatto sapere: «Il procuratore della Repubblica di Montpellier - si legge sulla lettera - ci informa della riapertura dell’inchiesta per chiarire le circostanze del decesso del signor Fusco». Una notizia che i genitori di Mario Fusco, originario di Centola Palinuro,  attendevano da mesi per avere risposte ai tanti dubbi sulla dinamica dell’incidente nel quale ha perso la vita il figlio.

Per questo motivo avevano deciso di affidarsi all’avvocato Massimo Puglia e al tecnico specializzato in ricostruzione di incidenti stradali Giuseppe Pisano, entrambi di Sala Consilina. 

Per evitare che la gendarmeria di Montpellier archiviasse definitivamente la morte come un semplice incidente stradale, il legale e l’ingegnere hanno redatto un dossier con documenti e ricostruzioni, foto e dati inviato in Francia. Dossier che ha convinto la Magistratura a riaprire il caso. Ora ci sarà, quindi un supplemento di indagini. Ricordiamo quanto avvenne il primo marzo del 2020 quando lo chef, a Montpellier, a bordo del suo scooter tornava, nottetempo, verso casa. Quando imboccò uno svincolo autostradale perse il controllo del veicolo e morì. Gli agenti francesi giunti sul posto trovarono lo scooter incidentato lungo lo svincolo ma non il corpo. Dopo una settimana senza notizie, i genitori di Marco sporsero denuncia ai carabinieri di Centola. La denuncia venne inviata anche al Consolato generale italiano a Marsiglia e quindi alla gendarmeria. Gli agenti francesi tornarono sul luogo del ritrovamento dello scooter intestato allo chef e otto giorni dopo ritrovarono il corpo di Marco a 160 metri dal luogo del ritrovamento dello scooter, nel prato che divide l’autostrada dallo svincolo. Mario aveva ancora il casco in testa ma i guanti poggiati a terra. In modo strano. Tanti dubbi hanno fatto sì che si redigesse il dossier e quindi si riaprissero le indagini per scoprire come sia morto Mario Fusco, se ci sono altre persone coinvolte o se poteva essere salvato.

Video

© RIPRODUZIONE RISERVATA