Chef muore nella sua camera
aveva solo 30 anni, è giallo

Chef muore nella sua camera aveva solo 30 anni, è giallo
di Antonietta Nicodemo
Lunedì 20 Giugno 2022, 06:45 - Ultimo agg. 09:07
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Un altro drammatico episodio ha segnato questo inizio d’estate sulla splendida costa di Marina di Camerota. Un giovane di 30 anni, Antonio Capone, è stato ritrovato senza vita in una camera dell’hotel in cui prestava servizio: Baia delle Sirene. Per accertare le cause è stata disposta l’autopsia. Il ragazzo, della provincia di Napoli, era stato assunto come aiuto cuoco.

All’inizio del mese aveva iniziato a lavorare presso il noto albergo, dove alloggiava. Ieri era il suo giorno di riposo, e per l’intera mattinata non è stato visto uscire dalla camera da letto.

Intorno alle 14, i dipendenti della struttura, preoccupati, hanno pensato di verificare come mai Antonio tardasse ad alzarsi. Entrati in camera, hanno trovato il giovane collega cadavere. I sanitari del 118 di Policastro hanno provato in vano a rianimarlo, ma per il giovane cuoco non c’è stato nulla da fare. Appena allertati, sono arrivati in hotel i carabinieri della locale stazione che, con il comandante Francesco Carelli, hanno eseguito una serie di rilievi all’interno della camera da letto e ascoltato i dipendenti e il titolare dell’hotel.

La Procura di Vallo della Lucania ha aperto un fascicolo per verificare cosa possa aver causato la morte del ragazzo che, pare, godesse di buona salute. Il primo esame del corpo è stato eseguito dal medico legale Adamo Maiese. Dall’ispezione è venuto fuori che Capone è morto a seguito di un arresto cardiaco, ma cosa l’abbia determinato è tutto ancora da chiarire. Nella stanza, pare, che non sia stato trovato nulla di sospetto: medicinali, alcol o sostanze stupefacenti. La morte sarebbe avvenuta tra le 11 e le 13,30. Sulla vicenda vige il massimo riserbo.

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Sembrerebbe che Antonio sia deceduto a seguito di un’embolia polmonare, ma dalle autorità competenti non arriva alcuna conferma. La salma è stata posta sottosequestro e trasferita presso la sala mortuaria dell’ospedale San Luca di Vallo della Lucania dove sarà eseguito l’esame autoptico. Appena dopo la drammatica scoperta nell’hotel è calato il velo del dolore all’interno dei quali ha dovuto farsi spazio, con discrezione, il lavoro dei carabinieri del capitano Fedocci della Compagnia di Sapri, a caccia di elementi utili per la risoluzione del caso. Il dramma dell’aiuto cuoco napoletano arriva a venti giorni dall’altra tragedia consumatasi in riva al mare di Marina di Camerota. Il primo giugno scorso la stimata notaia di Sicilì, con studio a Firenze, Marianna Orlando di 71 anni, è morta mentre faceva il bagno. In quel caso è stato accertato che la donna era stata colpita improvvisamente da un malore che gli ha stroncato la vita. 

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