Chiama il sindaco «Pinocchio» sui social,
il giudice lo assolve: «Non è reato»

Chiama il sindaco «Pinocchio» sui social, il giudice lo assolve: «Non è reato»
di ​Margherita Siani
Venerdì 17 Gennaio 2020, 06:30 - Ultimo agg. 07:30
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Dare del «Pinocchio» a un sindaco via social non è reato. Lo ha stabilito il Tribunale di Salerno in una sentenza di primo grado, emessa qualche giorno fa. Assolto perché il fatto non costituisce reato: l’assise ha così risolto, almeno per ora, la questione. Una pronuncia che apre alcune considerazioni sia sull’uso dei social network e su quello delle parole che si utilizzano con questo mezzo tanto diffuso.

La vicenda riguarda un cittadino di Buccino, Alfonso Fierro, e il sindaco, Nicola Parisi. Il primo, in un post pubblico aveva dato del Pinocchio al suo sindaco. Al centro una diatriba politico-amministrativa tra chi sosteneva una tesi (il sindaco) e chi invece la riteneva non veritiera (il cittadino) dandogli del Pinocchio ha di fatto definito bugiardo il primo cittadino. Un epiteto utilizzato via social, mezzo molto in voga a Buccino per scontri d’ogni sorta sul piano politico. Al punto che il sindaco ha ritenuto di denunciare per diffamazione Fierro, chiedendo anche un risarcimento danni di 20mila euro. Un ennesimo scontro, trasferito in tribunale. Ma per il giudice la questione si risolve con un «non costituisce reato».

Fierro canta vittoria, sempre sui social: «Assolto perché il fatto non costituisce reato – scrive – sindaco Parisi, con me non attacchi. Volevi il risarcimento.. adesso risarcisci me», scrive, ringraziando il suo legale, Pasquale Freda. La parola passa ora al sindaco, se intende fare appello come sembra o meno. Considerando il livello di astiosità in corso, c’è da starne certi, la questione è tutt’altro che conclusa passando, probabilmente, a nuovo grado di giudizio.
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